Ancora una volta la Capitaneria di Porto di Genova è risultata ai vertici assoluti in Europa nell'opera di controllo operata nell'ambito delle attività di Port State Control (PSC) avendo registrato nel 2005 una percentuale di navi "detenute" prossima al 30% di quelle ispezionate.
Delle 129 navi straniere controllate, infatti - ha precisato oggi la Capitaneria - ben il 66% avevano un'età superiore ai 20 anni con un'incidenza, per questa fascia, di 26 fermi su un totale di 34 effettuati. Per quanto attiene le tipologie di navi, le dry-cargo, con 22 fermi su 49 navi ispezionate, e le navi cisterna (oil e chemical tanker), con otto detenzioni su 25 visite, sono risultate le più colpite.
La tendenza delle detenzioni ha segnato una repentina impennata nel primo mese del 2006, con ben otto fermi registrati su 13 navi ispezionate. Un trend - ha rilevato la Capitaneria - che, se da una parte tradisce una qualità non certo eccelsa delle navi attualmente impiegate nel Mediterraneo, soprattutto per il trasporto di carichi secchi, dall'altra, conferma l'attenta e costante attenzione e vigilanza che la Guardia Costiera pone in un campo delicato e complesso come quello della sicurezza della navigazione. Un impegno - ha sottolineato il comandante della Capitaneria, ammiraglio Marco Brusco - che non si concretizza solamente nell'ispezione delle navi straniere in porto ma che prevede un'altrettanto intesa e quotidiana attività di certificazione del naviglio nazionale. Anche in questo ultimo settore, la Capitaneria di Porto di Genova è ai vertici nazionali con 603 ispezioni condotte lo scorso anno.