Nei primi sei mesi di quest'anno gli atti di pirateria sui mari di tutto il mondo sono stati 127, un numero identico a quello del primo semestre del 2005. Le navi sono state abbordate in 74 circostanze e ne sono state sequestrate 11. Inoltre sono stati presi in ostaggio 156 marittimi, 13 membri degli equipaggi sono stati rapidi e sei uccisi.
«Il calo degli attacchi verificatosi negli ultimi due anni - ha osservato il direttore dell'International Maritime Bureau (IMB) dell'ICC, Pottengal Mukundan - sembra essersi fermato. Sono emerse nuove aree a rischio. È essenziale che i governi di queste regioni affrontino con priorità questi atti criminosi e rafforzino gli enti preposti a contrastarli. In quelle aree, come gli Stretti di Malacca, dove il calo continua, esortiamo gli organi degli Stati a mantenere in vigore le misure che hanno avuto successo. Se la pressione calerà, gli attacchi aumenteranno nuovamente».
Il maggior numero di attacchi si è verificato in Indonesia, dove sono stati registrati 33 episodi di pirateria nel primo semestre 2006; al secondo posto il Bangladesh con 22 attacchi. Ad alto rischio - ha confermato IMB - rimangono le acque della Somalia, dove si sono verificati otto attacchi da parte di pirati armati con fucili e granate.