- Sembra essere caduto nel vuoto l'invito dell'International Propeller Club Port of Venice rivolto a politici e amministratori a “far quadrato” per contrastare gli effetti negativi della crisi economica, in particolare quelli sul traffico crocieristico e passeggeri che rischiano di penalizzare questo importante settore del turismo.
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- In occasione dell'incontro organizzato dal Propeller Club sul tema “Business & Crociere: Nuove infrastrutture e tecnologia d'avanguardia per le banchine dogali”, che si è svolto venerdì scorso presso il Venezia Terminal Passeggeri (VTP), il presidente dell'associazione, Massimo Bernardo, ha accusato la latitanza della politica in questo frangente. «Ancora una volta, pur a fronte di un tema così importante per la città che riguarda un introito di 180 milioni di euro sul territorio, cioè il 10% del valore complessivo di tutto il sistema turistico che approda in laguna - ha dichiarato Bernardo - gli amministratori di questa città e della nostra Regione hanno accuratamente dribblato l'invito che il Propeller aveva loro esteso, probabilmente illudendosi, ancora una volta, che questa classe politica, finalmente senza arroganza ma con grande umiltà, volesse ascoltare la voce dei tecnici, degli operatori e degli amministratori del terminal crocieristico».
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- «Gli amministratori del terminal così come la settantina di operatori associati nel Club - ha proseguito il presidente del Propeller veneziano - si aspettavano da questo meeting quel contributo che appoggiasse ed esaltasse la moderna progettualità e l'assicurazione, allo stesso tempo, sulla possibilità di poter continuare i transiti di navi da crociera e ro-pax (traghetti per rotabili e passeggeri) dalla bocca di Lido, per il canal della Giudecca fino a Marittima San Basilio e, altro ancora». Invece - ha sottolineato - è stata «un'altra occasione perduta per conoscere ed affrontare i problemi veri che ogni giorno incontrano gli armatori e i loro rappresentanti, i crocieristi e i passeggeri dei traghetti in transito, ma anche quella vastissima gamma di servizi che gravitano all'esterno del porto su questo particolare tipo di traffico e che sono direttamente collegati allo sviluppo economico turistico della città e delle sue isole».
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- Secondo il Propeller Club, «appare evidente come l'importanza strategica di questo settore sia stata invece assolutamente sottovalutata da coloro che, nei loro singoli ruoli istituzionali, dovrebbero, di fatto, poter rappresentare, ovunque, la portualità turistica cittadina come uno dei maggiori punti di forza della sua economia, agevolandone lo sviluppo con la creazione di nuove opportunità sia amministrative che tecniche-infastrutturali».
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- «Venezia Terminal Passeggeri, fin dalla sua costituzione, anticipando, proprio per la sua struttura societaria, all'epoca avveniristica, altre analoghe realtà italiane - ha sostenuto da parte sua il presidente del VTP, Sandro Trevisanato - ha già fatto scuola nel Mediterraneo, in un mare che, alla luce dell'attuale crisi economica mondiale, dovrà probabilmente rivedere i suoi programmi e le sue prospettive, così come le stesse compagnie che lo navigano e gli stessi servizi portuali di ogni singolo porto, poiché, alla luce di questa crisi, la vera sfida si gioca sulla competitività e sulla qualità dei servizi offerti sia alla nave che ai passeggeri».
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- Nel corso dell'incontro i protagonisti del “business & cruising” veneziano si sono interrogati sulle prospettive di sviluppo del porto passeggeri di Venezia, anche in relazione con l'inscindibile binomio con l'aeroporto Marco polo che esprime nel fly and cruise, soprattutto per i suoi effetti indotti, una chance vincente rispetto ad altri porti del Mediterraneo. Questi operatori debbono fin d'ora predisporre programmi e strategie per affrontare una stagione che - ha evidenziato il Propeller Club - «si presenta a dir poco complessa anche se prestigiose compagnie come la Costa, la MSC, la Royal Caribbean annunciano addirittura incrementi di passeggeri e di toccate nave sul Mediterraneo e su Venezia in particolare».
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- L'amministratore delegato di VTP, Roberto Perocchio, ha evidenziato la necessità di realizzare nuove strutture per i passeggeri in Laguna, o ancor meglio nella sua immediata terraferma. «Una singola mega nave classe Genesis della Royal Caribbean della lunghezza di 360 metri - ha spiegato - può movimentare 10.000 passeggeri per toccata (imbarco e sbarco) e potrebbe sviluppare, nell'arco dell'anno, in considerazione anche del prolungamento della stagione con le crociere invernali nel Mediterraneo, fino a 44 toccate, equivalenti a 440.000 passeggeri». «Moltiplichiamo questo dato per 200,00 euro circa», cioè l'importo che ogni permanenza di passeggero nell'area veneziana può generare come indotto economico sul territorio, «e - ha rilevato Perocchio - otteniamo 88 milioni di euro per singola nave; moltiplichiamo questo dato per quattro navi che possano utilizzare regolarmente quella banchina da realizzare in cassa di colmata A di Porto Marghera ed otteniamo 352 milioni di ricaduta economica annuale sul territorio, dato questo che giustifica ampiamente l'investimento di circa 100 milioni richiesto dal nuovo terminal».
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