- Ieri l'Assemblea Nazionale venezuelana ha adottato in seconda lettura la legge sulla decentralizzazione, delimitazione e trasferimento delle competenze del potere pubblico dagli Stati federati che compongono la nazione venezuelana all'esecutivo centrale. Tale norma trasferisce il controllo delle infrastrutture portuali, aeroportuali e autostradali dalle autorità statali al governo guidato da Hugo Chávez.
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- In particolare l'articolo 7 della legge recita che “è responsabilità degli Stati il coordinamento con il governo nazionale, la conservazione, la gestione e l'uso di strade e autostrade nazionale, così come dei porti e degli aeroporti di uso commerciale”; l'articolo 8 stabilisce che “il governo nazionale, al fine di tutelare l'interesse generale della società e di salvaguardare il patrimonio della Repubblica, potrà invertire, conformemente all'ordinamento giuridico, il trasferimento dei poteri concessi agli Stati per la conservazione, la gestione e l'uso delle strade e autostrade nazionali, così come dei porti e degli aeroporti di uso commerciale” e l'articolo 9 che “il governo nazionale, attraverso il Presidente della Repubblica in seno al Consiglio dei Ministri, può ordinare l'intervento su beni e servizi pubblici di strade e autostrade nazionali, così come dei porti e degli aeroporti di uso commerciale, in caso prestazioni carenti o assenti da parte degli Stati”.
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- Il varo della legge è stato fortemente contestato dall'opposizione, che ha sottolineato come tale norma violi l'articolo 164 della Costituzione venezuelana che prevede che le strade, i porti e gli aeroporti siano di competenza esclusiva degli Stati e non del governo centrale e come accresca e accentri ulteriormente il potere nelle mani di Chávez.
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