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Proposta congiunta di Oxfam, WWF e ICS per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra del traffico marittimo
È stata avanzata oggi alla conferenza sui cambiamenti climatici dell'Onu in corso a Durban
29 novembre 2011
Alla conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in corso a Durban le organizzazioni ambientaliste Oxfam e WWF, insieme con l'International Chamber of Shipping (ICS), associazione che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale, hanno avanzato oggi una proposta ai governi per arrivare ad un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dal traffico marittimo internazionale attraverso una migliore regolamentazione del settore.
In particolare, Oxfam, WWF e ICS hanno chiesto ai delegati della COP 17, cioè della diciassettesima Conference of Parties delle Nazioni Unite per la lotta ai cambiamenti climatici, di dare all'International Maritime Organization (IMO) chiare indicazioni su come ridurre le emissioni del trasporto marittimo attraverso lo sviluppo di incentivi.
Secondo le tre organizzazioni, un quadro normativo efficace per arginare le emissioni di CO2 da trasporto marittimo internazionale deve essere di natura globale e progettato in modo da ridurre la possibilità del cosiddetto “carbon leakage” (la rilocalizzazione delle emissioni), tenendo pienamente conto degli interessi dei Paesi in via di sviluppo, del principio dell'UNFCCC di responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità (CBDR).
Tra le misure proposte da Oxfam, WWF e ICS c'è l'adozione da parte dell'IMO di un meccanismo di compensazione attraverso il quale una quota significativa di ricavi raccolti dal trasporto marittimo internazionale potrebbe essere destinata ai Paesi in via di sviluppo per fornire una nuova fonte di finanziamento a sostegno dei loro sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. I ricavi potrebbero essere stanziati attraverso un canale appropriato, quali il Fondo verde per il clima, di cui si discuterà a Durban.
«Se è vero che ci sono alcune differenze di opinione sui dettagli di un tale meccanismo - hanno spiegato Oxfam, WWF e ICS - sia la società civile che le organizzazioni dell'industria marittima sottolineano che la priorità immediata per i governi riuniti in occasione della COP 17 a Durban non è lavorare sui dettagli tecnici per il trasporto marittimo, ma facilitare la risoluzione della discussione politica sulle modalità di applicazione del principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità nel settore del trasporto marittimo e assicurare il rapido completamento dei lavori dell'IMO».
«Per quanto riguarda le tasse sulle emissioni di carbonio che potrebbero essere proposte dai governi - hanno precisato ancora le tre organizzazioni - Oxfam, WWF e l'International Chamber of Shipping credono che il recente accordo sulle misure tecniche e operative per ridurre le emissioni del trasporto marittimo dimostra che l'IMO è in grado di sviluppare un ulteriore accordo internazionale. Vista l'urgenza necessaria per evitare cambiamenti climatici catastrofici, le tre organizzazioni invitano i governi a prendere tutte le misure necessarie per accelerare un tale accordo in sede IMO».
«Siamo molto lieti - ha dichiarato Samantha Smith, responsabile della Global Climate and Energy Initiative del WWF - che il settore dei trasporti marittimi riconosca la propria responsabilità e voglia fare la sua parte per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra. Con circa il 3% delle emissioni totali del mondo, la piena partecipazione del settore del trasporto marittimo sarà di grande aiuto per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C concordato dai governi. Introdurre una tassa sul carbonio emesso nel settore del trasporto marittimo globale può significare enormi vantaggi nella realizzazione dei nostri obiettivi. Siamo d'accordo con gli armatori che la sede migliore, per elaborare i dettagli su come le emissioni del trasporto marittimo possano essere affrontate con un meccanismo di incentivi economici, è l'Organizzazione Marittima Internazionale e che un forte segnale da parte dei leader riuniti a Durban, che mostri la loro determinazione a compiere progressi in questo settore, contribuirà ad accelerare il processo».
Anche Tim Gore, consigliere per il clima di Oxfam, ha sottolineato che la sua associazione accoglie «con favore l'impegno costruttivo del settore del trasporto marittimo nella ricerca di soluzioni alla crisi climatica. Industria e società civile - ha aggiunto - concordano sul fatto che le emissioni del settore marittimo possono essere regolate in un modo più equo, tale da contribuire a generare le risorse necessarie per affrontare il cambiamento climatico. Ai colloqui Onu sul clima a Durban è essenziale che i governi diano il segnale necessario affinché l'accordo nell'ambito dell'Organizzazione Marittima Internazionale posa diventare realtà».
«L'industria del trasporto marittimo - ha osservato il segretario generale dell'ICS, Peter Hinchliffe - accoglie con favore il riconoscimento da parte di questi importanti settori dell'ambiente e dello sviluppo. È nell'interesse di entrambi regolare il trasporto marittimo tramite il nostro organismo di settore, l'International Maritime Organization. Le stesse regole per la riduzione del carbonio devono essere applicabili a tutte le navi commerciali a livello internazionale, nel rispetto dei principi della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite. Se i governi decidono che il trasporto marittimo deve contribuire al “Fondo verde per il clima” dell'UNFCCC - ha concluso - l'industria può probabilmente sostenere questo principio a patto che i dettagli siano concordati in sede IMO, come chiediamo».
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