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Offerta di APM Terminals per gestire i principali terminal del porto di Virginia
La società del gruppo A.P. Møller-Mærsk vuole operare i terminal Norfolk International Terminals, APM Terminals Virginia, Newport News Marine Terminals, Portsmouth Marine Terminal e Virginia Inland Port
24 maggio 2012
APM Terminals, società terminalista olandese del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, intende assumere la gestione di tutti i terminal dell'area di Hampton Roads del porto statunitense di Virginia, dove attualmente possiede il container terminal APM Terminals Virginia, situato nell'area portuale di Portsmouth, che ha però assegnato in gestione per la durata di 20 anni (con inizio il 6 luglio 2010) alla Virginia Port Authority che lo opera attraverso la Virginia International Terminals, Inc. (VIT) ( del 14 maggio e 25 giugno 2010).
L'azienda olandese ha infatti sottoposto al governo dello Stato della Virginia un'offerta per gestire l'intera area portuale di Hampton Roads nonché le infrastrutture logistiche inland collegate. La proposta prevede che APM Terminals trasferisca la proprietà del suo terminal di Portsmouth, per un totale di 576 acri, al Commenwealth of Virginia e che, in cambio, ottenga un contratto di concessione della durata di 48 anni per gestire le infrastrutture portuali e inland della Virginia Port Authority.
La proposta prevede quindi che APM Terminals, oltre all'APM Terminals Virginia, gestisca il Norfolk International Terminals (NIT), che è il più grande container terminal del porto americano, nonché i terminal Newport News Marine Terminals (NNMT) e Portsmouth Marine Terminal (PMT), che movimentano entrambi merci sfuse e rotabili. Inoltre la società olandese intende gestire anche il Virginia Inland Port (VIP) che è situato nella Contea di Warren, a circa 350 chilometri dai terminal portuali di Hampton Roads.
Secondo i calcoli della società terminalista, grazie all'accordo lo Stato della Virginia incasserà tra 3,1 e 3,9 miliardi di dollari nell'arco di 48 anni attraverso investimenti iniziali, canoni di concessione, quote sugli introiti e imposte. Inoltre APM Terminals ha sottolineato che l'accordo consentirebbe di trasferire il rischio d'impresa dallo Stato al settore privato. «La nostra proposta - ha spiegato il presidente per l'area americana di APM Terminals, Eric A. Sisco - offre i minori costi e una soluzione a lungo termine per la futura crescita in un momento di stabilizzazione dell'economia seguito da un'espansione degli scambi mondiali».
«Nessun altro porto della East Coast - ha commentato il presidente della Virginia Port Authority, Michael J. Quillen - sta ottenendo questo tipo di attenzione da quello che probabilmente è il principale terminal operator mondiale. Quando 11 anni fa APM Terminals ha deciso di costruire qui il suo terminal ha inviato un messaggio al resto del mondo in merito al porto di Virginia. Ora sta cercando di ottenere una concessione a lungo termine e noi siamo lusingati da questo interesse. Siamo ancora una volta al centro dell'attenzione ed è una situazione molto positiva, in particolare se si considera che tale situazione è al centro dell'attenzione dell'intera industria. Noi abbiamo un'estrema fiducia nella Virginia International Terminals, che è la nostra attuale unità operativa, ma abbiamo l'obbligo di valutare tutte le opzioni».
Lo scorso anno il porto di Virginia ha movimentato complessivamente un traffico dei container pari ad oltre 1,9 milioni di teu, con una crescita dell'1,2% sul 2010. Il volume movimentato dal solo terminal APM Terminals Virginia è stato pari a 827.000 teu.
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