- L'associazione dei porti europei ha manifestato preoccupazione per l'intenzione della Commissione Europea di obbligare i porti che fanno parte del “core network” della rete transeuropea dei trasporti TEN-T a dotarsi di impianti per l'erogazione di gas naturale liquefatto alle navi. La disposizione fa parte del pacchetto di misure “Energia pulita per i trasporti” annunciato oggi dalla Commissione Europea che ha l'obiettivo di creare una rete di stazioni di rifornimento di combustibili alternativi in tutta Europa. Dopo aver focalizzato l'attenzione sui combustibili e sugli autoveicoli meno inquinanti, ora l'intenzione di Bruxelles è di prendere in considerazione la rete distribuzione dei carburanti. La Commissione ha infatti sottolineato che l'uso di combustibili puliti è ostacolato da tre fattori principali: l'elevato costo dei veicoli, un basso livello di accettazione da parte dei consumatori e la mancanza di stazioni di ricarica e rifornimento.
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- Per quanto riguarda il gas naturale liquefatto, la Commissione ha evidenziato che viene utilizzato per il trasporto per via d'acqua, sia marittimo che fluviale, e che le infrastrutture per il rifornimento di GNL per le navi sono ancora in fase iniziale: soltanto la Svezia - ha rilevato Bruxelles - è dotata di alcune infrastrutture per navi marittime ed altre sono previste in vari Stati membri. La proposta di direttiva della Commissione Europea è che vengano installate stazioni di rifornimento di GNL in tutti i 139 porti marittimi e interni della rete centrale transeuropea TEN-T rispettivamente entro il 2020 e il 2025. La Commissione ha precisato che non si tratta di grandi terminal gasieri, quanto di stazioni di rifornimento fisse o mobili.
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- Per il GNL, la proposta di direttiva riguarda anche le strade della rete centrale transeuropea, sulle quali la Commissione propone di installare entro il 2020 stazioni di rifornimento di gas naturale liquefatto ogni 400 chilometri in considerazione del fatto che attualmente nell'intera UE ci sono soltanto 38 stazioni di servizio per l'erogazione di GNL. Per i porti, inoltre, la proposta legislativa della Commissione prevede anche di promuovere l'uso della rete elettrica terrestre per alimentare le navi ormeggiate nei porti.
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- Sottolineando che l'associazione sostiene anch'essa lo sviluppo del GNL come combustibile per le navi e che riconosce come l'uso dell'elettricità della rete terrestre per le navi all'ormeggio nei porti costituisca una delle possibili soluzioni per migliorare la qualità dell'aria nei porti e nelle limitrofe aree urbane, l'European Sea Ports Organisation (ESPO) ha precisato di accogliere con favore anche il fatto che i finanziamenti saranno resi disponibili attraverso le procedure di selezione per la realizzazione dei progetti TEN-T, ma anche evidenziato di dubitare che l'imposizione di stazioni di rifornimento di GNL in tutti i principali porti della TEN-T sia una misura opportuna, «dal momento che - ha spiegato l'associazione - non può esserci un mercato in tutti questi porti, mentre potrebbe esserci in altri porti “non-core”. «Riteniamo - ha spiegato il segretario generale di ESPO, Patrick Verhoeven - che punti di rifornimento di GNL dovrebbero essere realizzati in quei porti dove ciò ha effettivamente senso».
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- «La nostra preoccupazione - ha specificato Verhoeven - è che l'imposizione della realizzazione di infrastrutture per il GNL cofinanziate dall'UE in tutti i porti “core” in certi casi possa portare allo sviluppo di strutture in gran parte inutilizzate o sottoutilizzate». Inoltre ESPO ritiene che le soluzioni alternative allo sviluppo del GNL e all'uso dell'elettricità della rete terrestre sono e diventeranno disponibili in misura sempre crescente nel prossimo futuro.
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- Secondo ESPO, non esistono soluzioni «di tipo miracoloso» per migliorare le performance ambientali del trasporto marittimo e, «di conseguenza - ha concluso l'associazione - è necessario un più attento esame delle effettive esigenze dei singoli porti».
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