- Nel corso della riunione odierna del Comitato Portuale di Napoli il commissario straordinario dell'ente portuale napoletano, Francesco Karrer, ha tenuto una dettagliata relazione sul nuovo Piano Regolatore Portuale e sullo stato della progettazione e messa a gara delle prime nove opere previste nella prima fase del Grande Progetto per il porto di Napoli, che nei giorni scorsi è stato oggetto delle critiche del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del presidente della Regione Campania per i ritardi nella sua realizzazione ( del 20 ottobre 2014).
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- Il nuovo Piano Regolatore - ha spiegato Karrer - è stato restituito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per essere integrato per quanto riguarda il profilo procedurale della valutazione ambientale e tecnico inerente alla ipotesi di delocalizzazione degli ormeggi delle navi petroliere. «Siamo obbligati - ha puntualizzato - a riscrivere il Piano Regolatore partendo da due considerazioni: la necessità di definire la strategia di sviluppo dell'intera circoscrizione portuale (porti di Napoli e Castellammare di Stabia), il suo inquadramento ambientale in modo da dimostrare la coerenza interna e esterna con le altre numerose pianificazioni, di area e di settore, e di approfondire la delicata questione dello spostamento del traffico petrolifero anche per le implicazioni di natura ambientale ad essa connesse. Per questo abbiamo già costituito un gruppo di lavoro, cui partecipano l'ente territoriale e gli enti locali, per stabilire il quadro generale all'interno del quale disegnare il nuovo assetto urbanistico dei due scali e quindi incardinare le opere conseguenti».
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- Sul Grande Progetto - ha ribadito il commissario - «siamo tutti impegnati a progettare e a mettere in gara le prime nove opere previste per un importo di 154 milioni di euro. Come anticipato sono state bandite le gare per il completamento della rete fognaria e per i collegamenti viari e ferroviari legati al nuovo Terminal di Levante. Entro dicembre procederemo a bandire la gara per il restauro dell'edificio Immacolatella Vecchia, nonché le opere relative all'eliminazione dei residui bellici presenti nel porto e all'individuazione dei reperti archeologici sommersi».
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- Sul dragaggio, Francesco Karrer ha confermato che, grazie al recente decreto di approvazione emesso dal Ministero dell'Ambiente ( del 21 ottobre 2014), dopo aver effettuato le prescritte indagini integrative, si potrà bandire la gara per l'escavo dei fondali del porto di Napoli decisiva per procedere al riempimento della cassa di colmata del Terminal di Levante in costruzione.
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- Tra i punti all'ordine del giorno c'erano anche la cancellazione dei residui attivi e una serie di pratiche demaniali. Dopo l'approvazione delle delibera relative ai residui attivi da cancellare, si è deciso di rinviare ad una apposita seduta l'esame delle pratiche demaniali perché - ha specificato Karrer - «è indispensabile, anche alla luce della nuova normativa europea, delle posizioni più recenti della giurisprudenza amministrativa e dell'articolo 29 del decreto “Sblocca Italia” che prevede una nuova strategia nazionale sulla gestione dei porti, esaminare in maniera approfondita il sistema concessorio».
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