- L'associazione degli armatori europei ha accolto con soddisfazione la notizia che la società di classificazione giapponese ClassNK, dopo aver verificato le relative procedure ed aver effettuato ispezioni in loco, ha stabilito che le attività di demolizione di navi realizzate in due cantieri navali indiani avvengono secondo gli standard fissati dalla Hong Kong International Convention for the Safe and Environmentally Sound Recycling of Ships, Convenzione che è stata adottata dall'International Maritime Organization (IMO) il 15 maggio 2009 e la cui entrata in vigore avverrà 24 mesi dopo la ratifica da parte di 15 nazioni a cui fa capo almeno il 40% del tonnellaggio complessivo della flotta mercantile mondiale (sinora è stata ratificata solo da Congo, Francia e Norvegia, nazioni che totalizzano l'1,86% del tonnellaggio mondiale).
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- Le apposite dichiarazioni di conformità (SoC) sono state emesse da ClassNK nei confronti dei cantieri R.L Kalthia Ship Breaking Pvt. Ltd. e Priya Blu Industries Pvt. Ltd., entrambi situati ad Alang/Bhavnagar, nello stato indiano di Gujarat. Si tratta delle prime dichiarazioni SoC rilasciate a stabilimenti di demolizione navale situati nell'Asia meridionale.
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- La società giapponese ha appurato che i due cantieri «hanno entrambi effettuato miglioramenti sostanziali dei loro impianti con lo scopo di realizzare un'attività di demolizione navale più sicura ed ecologica ed hanno anche sviluppato i Ship Recycling Facility Plans (SRFPs) richiesti per la certificazione da parte di un'autorità competente secondo quanto stabilito dalla Hong Kong Convention».
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- «È estremamente positivo - ha commentato oggi il segretario generale dell'European Community Shipowners' Associations (ECSA), Patrick Verhoeven - vedere che i cantieri indiani stanno adottando un approccio attivo nel rispetto delle norme internazionali relative ad un riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l'ambiente prima ancora che le norme entrino in vigore. L'ECSA - ha aggiunto Verhoeven - ritiene fermamente che tali iniziative dovrebbero essere ulteriormente incoraggiate, anche da parte della Commissione Europea. Speriamo che presto l'esempio sia seguito da un numero sempre maggiore di aziende».
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- L'associazione armatoriale europea ECSA, così come le altre principali organizzazioni armatoriali mondiali, ha ripetutamente ricordato che l'industria dello shipping ritiene assolutamente validi gli standard per la demolizione delle navi definiti dall'Hong Kong Convention e sollecita la ratifica della Convenzione. «Speriamo davvero - ha affermato Verhoeven - che questo sia un segnale forte non solo nei confronti delle autorità indiane, ma anche nei confronti dell'IMO e della Commissione Europea. In definitiva - ha rilevato il segretario generale dell'ECSA - l'obiettivo principe dell'Hong Kong Convention e del regolamento dell'Unione Europea sul riciclaggio delle navi è di innalzare gli standard a livello globale».
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- L'ECSA ha rimarcato che recentemente Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Spagna hanno fatto notevoli progressi verso la ratifica della Convenzione di Hong Kong: «siamo rincuorati - ha confermato Verhoeven - dalla decisione di questi Stati membri dell'UE di ratificare la Convenzione e sfruttiamo questa occasione per incoraggiare altri Stati a fare altrettanto. Non vi è alcun motivo perché gli Stati membri non ratifichino questa convenzione internazionale. L'Unione Europea - ha osservato Verhoeven - non può operare in completo isolamento quando oltre il 60% di tutte le navi sono riciclate in Asia meridionale».
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- «In verità - ha sottolineato inoltre l'associazione degli armatori europei - mentre la compilazione dell'elenco europeo degli stabilimenti di riciclaggio approvati è continuamente rimandata, gli stabilimenti di riciclaggio di tutto il mondo si stanno già muovendo per ottenere la dichiarazione di approvazione dell'UE. Gli armatori europei - ha specificato l'ECSA - accolgono con favore questi sviluppi e confidano che la Commissione Europea ne tragga le conseguenze. Ma questo lavoro - ha ammonito l'associazione armatoriale - può essere compromesso se la Commissione non si fida della valutazione effettuata da ClassNK e deciderà di non includere questi progetti pilota indiani semplicemente per motivi di metodo o di geografia».
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- «Quando si parla di riciclaggio delle navi - ha ricordato Benoît Loicq, direttore Sicurezza e Ambiente dell'ECSA - sia le autorità di regolamentazione internazionali che europee hanno sottolineato l'importanza del ruolo delle società di classificazione nella valutazione degli impianti di riciclaggio. Riteniamo che, nel caso di Kalthia e Priya Blu, la valutazione di ClassNK sia estremamente preziosa ed utile. Invitiamo pertanto la Commissione Europea ad avviare un dialogo con le società di classificazione, in particolare sul riciclaggio delle navi, per garantire che l'elenco europeo degli impianti di riciclaggio approvati non si basi su supposizioni, ma piuttosto su ispezioni in loco».
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