- In occasione dell'odierna riunione del consiglio dei ministri dei Trasporti dell'Unione Europea, l'associazione degli armatori europei ECSA ha rinnovato le proprie preoccupazioni sulle scappatoie nell'applicazione del nuovo regolamento FuelEU Maritime, che è una delle proposte del pacchetto “Fit for 55” presentate lo scorso luglio dalla Commissione Europea ( del 14 luglio 2021), sottrazione all'ambito di applicazione della norma - ha ribadito l'European Community Shipowners' Associations - reso possibile attraverso l'acquisto al di fuori dell'UE di miscele di combustibili ad uso marittimo. «L'uso di documentazione cartacea per calcolare il risparmio di carbonio procurata da fornitori non UE di combustibili - ha sottolineato l'ECSA - può rappresentare un campo minato per l'applicazione delle norme».
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- Al fine di scongiurare questo rischio, oggi l'associazione armatoriale ha presentato una propria proposta sulle questioni relative all'applicazione delle norme che è volta anche a promuovere la domanda di combustibili più puliti nel settore dello shipping. In particolare, l'ECSA propone di stabilire una condivisione di responsabilità tra i fornitori di carburanti dell'UE e l'industria dello shipping, obbligando entrambi a rispettare gli standard sui combustibili navali dell'UE e a conseguire gli obiettivi del nuovo regolamento europeo. La proposta dell'associazione prevede, quindi, che i fornitori europei di fuel dovranno mettere a disposizione del mercato combustibili più puliti e che le navi dovranno acquistare questi combustibili messi a disposizione nei porti dell'Unione Europea. L'ECSA precisa che saranno i fornitori di carburanti ad essere responsabili della disponibilità e del rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza dei combustibili.
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- Rilevando che promuovere la domanda di fuel più puliti è essenziale per il successo della strategia per la riduzione dell'impatto climatico dello shipping, l'associazione ha osservato che «una responsabilità condivisa tra i fornitori di combustibile dell'UE e le compagnie di navigazione assicurerà l'adozione di combustibili più puliti nel trasporto marittimo e il conseguimento di concreti risparmi di carbonio».
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- L'ECSA ha ribadito, inoltre, la necessità che «qualsiasi introito generato nell'ambito dell'EU ETS (il sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE, ndr) dovrebbe contribuire a ridurre il differenziale di prezzo tra i combustibili più puliti e i combustibili convenzionali. Gli armatori europei - ha ricordato l'associazione - hanno ripetutamente richiesto l'istituzione di un fondo nell'ambito dell'EU ETS per sfruttare gli introiti in modo che i combustibili più puliti diventino disponibili sul mercato».
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- «Gli armatori europei - ha evidenziato il segretario generale ad interim dell'ECSA, Sotiris Raptis - hanno proposto soluzioni praticabili che riducono le emissioni e salvaguardano la competitività del settore. Una responsabilità condivisa tra i fornitori di combustibile dell'UE e le compagnie di navigazione affronterà le notevoli lacune nell'applicazione e stimolerà la domanda di combustibili più puliti nell'UE. L'utilizzo dei ricavi dell'ETS nell'ambito di un fondo dedicato al settore - ha rilevato ancora Raptis - ridurrà il differenziale di prezzo e contribuirà a rendere i combustibili più puliti commercialmente disponibili sul mercato».
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