Oggi il Consiglio europeo ha adottato un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia alla luce dell'escalation nella guerra contro l'Ucraina e dell'annessione russa delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Il pacchetto concordato oggi introduce nella normativa dell'UE la base per la messa in atto di un tetto sui prezzi relativo al trasporto marittimo di petrolio russo destinato a Paesi terzi nonché ulteriori restrizioni al trasporto marittimo di petrolio greggio e di prodotti petroliferi verso Paesi terzi.
In particolare, sarà vietato fornire trasporto marittimo verso Paesi terzi di petrolio greggio a partire dal prossimo dicembre o di prodotti petroliferi a partire dal febbraio 2023 originari della Russia o esportati dalla Russia e di prestare assistenza tecnica, servizi di intermediazione, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi al trasporto marittimo di questi prodotti verso Paesi terzi. In deroga al tetto sui prezzi si consentirebbe la fornitura del trasporto marittimo e degli altri servizi se il petrolio o i prodotti petroliferi fossero acquistati ad un prezzo pari o inferiore ad un tetto prestabilito. Il nuovo divieto per le navi dell'UE di fornire servizi di trasporto marittimo per tali prodotti verso Paesi terzi si applicherà a decorrere dalla data in cui il Consiglio deciderà all'unanimità di introdurre il tetto sui prezzi.
L'obiettivo della misura è di ridurre drasticamente gli introiti che la Russia ottiene dal petrolio dopo che la guerra ha gonfiato i prezzi dell'energia a livello mondiale. La misura potrebbe avere un rilevante impatto sulle attività di numerosi armatori europei, a partire da quelli greci e ciprioti: sono, infatti, in gran parte navi cisterna battenti bandiere di Stati dell'UE ad assicurare i trasporti di petrolio e prodotti petroliferi russi verso Paesi terzi.