WISTA International, Anglo Eastern, International Seafarers Welfare and Assistance Network (ISWAN) e International Chamber of Shipping (ICS) hanno condotto un sondaggio on-line nell'ambito del settore marittimo dal quale emergono informazioni a dir poco scioccanti sulla discriminazione di genere nei confronti delle donne che lavorano a bordo delle navi, alle molestie a bordo e agli atti di bullismo che subiscono.
Al sondaggio, i cui risultati sono contenuti nel rapporto “The Diversity Handbook” che verrà presentato alla conferenza internazionale di WISTA, che si terrà giovedì prossimo a Ginevra, in Svizzera, hanno partecipato 1.128 donne di mare provenienti da 78 Paesi, tra cui principalmente da Filippine (399), Stati Uniti (98), Regno Unito (57), Sud Africa (51), Brasile (47), India (41), Perù (36), Colombia (35 ) e Indonesia (35). Dall'indagine è emerso che ben il 60% delle donne ha riferito di aver subito discriminazioni di genere a bordo; il 66% delle intervistate concorda sul fatto che propri colleghi maschi abbiano molestato e minacciato colleghe e il 25% ha riferito che nel settore marittimo le molestie fisiche e sessuali sono abituali, si verificano a bordo e comportano violazioni della privacy. La maggior parte delle intervistate, circa il 90%, lavora su navi da crociera, le altre su navi mercantili.
Il 13% delle donne hanno affermato di essere state avvicinate in modo offensivo in diversi modi, mentre la maggioranza del 70% ha affermato che sono stati i loro colleghi uomini ad effettuare tali molestie a bordo. L'indagine ha evidenziato che la stragrande maggioranza di coloro che commettono tali crimini sono uomini di mare (88%), mentre altri casi (11%) coinvolgono sia uomini che donne colleghe e solo circa l'1% riguarda solo donne. Solo il 13% delle intervistate ha segnalato le molestie subite.
«C'è - ha sottolineato Sanjam Sahi Gupta, fondatrice di WISTA India e co-presidente del WISTA International Diversity Committee, commentando le conclusioni del rapporto - un urgente bisogno di creare una comunità marittima più diversificata, inclusiva ed equa, con le donne di mare che meritano un ambiente di lavoro rispettoso e sicuro. Il recente rapporto ha rivelato cifre inaccettabili, con donne che a bordo delle navi subiscono discriminazioni di genere, molestie e bullismo. Il settore dello shipping - ha rilevato Sahi Gupta - è a rischio per la mancanza personale. Nel prossimo decennio ci sarà probabilmente un bisogno ancora maggiore di marittimi qualificati. Una delle strategie migliori e più efficaci per fermare la crescente disparità è l'adozione di politiche inclusive di genere all'interno di una cultura del lavoro sicuro».