È fondamentale garantire che gli armatori non siano ingiustamente penalizzati se non vengono forniti i combustibili sostenibili necessari per la conformità. Lo ha ribadito oggi l'European Community Shipowners' Associations (ECSA) esortando i rappresentanti delle istituzioni dell'UE impegnati in questi giorni nelle fasi finali del negoziato di trilogo sul regolamento FuelEU Maritime, il cui obiettivo è la promozione dell'uso di fuel alternativi sostenibili nel trasporto marittimo, a raggiungere un accordo che garantisca che il testo finale della norma contribuisca all'effettivo successo della transizione energetica dello shipping. «A tal fine - ha specificato in una nota l'associazione degli armatori europei - abbiamo bisogno del massimo impegno per rendere disponibili sul mercato quantità di sufficienti di combustibili a basse e zero emissioni di carbonio ad un prezzo accessibile».
Con tale obiettivo, l'ECSA ha esortato i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio dell'UE «a sostenere l'inclusione obbligatoria dei fornitori di combustibili nell'ambito di applicazione della FuelEU Maritime, come proposto dal Parlamento europeo nell'emendamento 129 (articolo 20 - paragrafo 3 quater (nuovo))». L'emendamento, approvato lo scorso 19 ottobre, stabilisce che “qualora la società o l'operatore commerciale concluda un contratto con un fornitore di combustibile che rende quest'ultimo responsabile della fornitura di combustibili specifici, tale contratto contiene disposizioni che stabiliscono la responsabilità del fornitore di combustibile di risarcire la società o l'operatore commerciale per il pagamento delle sanzioni di cui al presente articolo, qualora i combustibili non siano stati consegnati secondo le modalità convenute. Ai fini del presente paragrafo, i combustibili forniti nell'ambito di detti contratti devono essere conformi alle disposizioni dell'articolo 9, paragrafo 1, lettera b)”.
Per l'associazione degli armatori europei, «questa disposizione, assieme ad un obiettivo vincolante per i fornitori di combustibile navale come proposto dal Parlamento nella RED III (la direttiva sulle energie rinnovabili, anch'essa attualmente al centro di negoziati di trilogo per la sua revisione, ndr), è essenziale per la transizione energetica del trasporto marittimo».
L'ECSA ha specificato inoltre il proprio sostegno in linea di principio, condizionato all'inclusione obbligatoria dei fornitori di combustibile nell'ambito della FuelEU Maritime e alla disponibilità di carburanti, alla proposta nell'emendamento 82 (articolo 4 bis (nuovo)) su una sotto-quota per i carburanti rinnovabili di origine non biologica nonché l'introduzione di un moltiplicatore elevato per l'utilizzo di combustibili sostenibili e scalabili per il trasporto marittimo nell'ambito del regolamento FuelEU Maritime.