Evidenziando il ruolo fondamentale svolto dal trasporto
marittimo quale spina dorsale del commercio internazionale, essendo
responsabile di oltre l'80% della circolazione globale delle merci,
la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo
(UNCTAD) ha lanciato oggi un allarme per le crescenti interruzioni
degli scambi commerciali mondiali causate dalle tensioni
geopolitiche che colpiscono il trasporto marittimo nel Mar Nero e
che sono determinate anche dai recenti attacchi alle navi nel Mar
Rosso, che hanno un forte impatto sul traffico nel canale di Suez
con un numero di transiti settimanali di navi - ha stimato l'UNCTAD
- ridottisi del -67% rispetto ad un anno fa. A ciò - ha
evidenziato l'UNCTAD - si aggiunge l'impatto prodotto dai
cambiamenti climatici che colpiscono le principali rotte commerciali
del mondo, in particolare il canale di Panama che è alle
prese con una diminuzione dei livelli dell'acqua e un conseguente
rilevante calo del -36% dei transiti totali nell'ultimo mese
rispetto ad un anno fa.
L'organo dell'Onu ha sottolineato come ciò determini, tra
le diverse conseguenze, un nuovo rialzo delle tariffe del trasporto
marittimo, con un nolo spot medio per la spedizione di container che
nell'ultima settimana di dicembre ha segnato in soli sette giorni un
aumento di più di 500 dollari, il rincaro più
accentuato mai registrato. L'UNCTAD ha evidenziato, inoltre, che
nella corrente settimana il nolo spot medio per la spedizione di un
container da Shanghai è aumentato del +122% rispetto
all'inizio di dicembre e i noli per spedizioni da Shanghai verso
l'Europa sono aumentate del +256%, ovvero sono più che
triplicate. Anche i noli per i trasporti marittimi verso la costa
occidentale degli Stati Uniti sono aumentati al di sopra della
media, del +162%, sebbene non attraversino Suez.
Relativamente all'aumento delle tariffe del trasporto marittimo,
l'UNCTAD ha rilevato che, sebbene i valori attuali dei noli per il
trasporto di container siano pari a circa la metà dei picchi
storici registrati durante la crisi del Covid, trasferire tariffe di
trasporto più elevate sui consumatori richiede tempo e si
prevede che il pieno impatto si manifesterà entro un anno.
L'UNCTAD ha spiegato che anche i prezzi dell'energia stanno
registrando un'impennata man mano che i trasporti di gas vengono
interrotti, con un conseguente impatto diretto sulle forniture
energetiche, soprattutto in Europa. La crisi si ripercuote anche sui
prezzi alimentari globali, con distanze più lunghe e tariffe
di trasporto più elevate che potenzialmente si traducono in
un aumento dei costi. In particolare, le interruzioni nelle
spedizioni di grano da Europa, Russia e Ucraina mettono a rischio la
sicurezza alimentare globale, colpendo i consumatori e abbassando i
prezzi pagati ai produttori. I Paesi in via di sviluppo sono
particolarmente vulnerabili a queste interruzioni.
L'UNCTAD ha rimarcato che l'effetto cumulativo di queste
interruzioni dello scambio delle merci per via marittima si traduce
in maggiori distanze di viaggio delle merci, in aumento dei costi
commerciali e in un aumento delle emissioni di gas serra derivanti
dalle spedizioni marittime che devono percorrere distanze maggiori e
a maggiore velocità. L'UNCTAD ha sottolineato le implicazioni
economiche di vasta portata derivanti da queste crisi, con
interruzioni prolungate, in particolare del trasporto di container,
che rappresentano una minaccia diretta per le catene di
approvvigionamento globali, portando potenzialmente a ritardi nelle
consegne e ad un aumento dei costi.
L'organizzazione delle Nazioni Unite ha sottolineato l'urgente
necessità di rapidi adattamenti da parte del settore dello
shipping e di una solida cooperazione internazionale per affrontare
il rapido rimodellamento delle dinamiche commerciali globali. Le
sfide attuali - ha rilevato l'UNCTAD - evidenziano la vulnerabilità
del commercio rispetto alle tensioni geopolitiche e alle sfide
legate al clima, richiedendo sforzi collettivi per soluzioni
sostenibili soprattutto a sostegno dei Paesi più vulnerabili.