Ad oltre due anni e mezzo dall'invito del presidente Joe Biden a
verificare se la posizione dominante dei carrier marittimi
containerizzati negli approvvigionamenti di beni per i consumatori
americani danneggia l'import-export nazionale
(
del
9
e
21
luglio 2021), oggi l'agenzia federale statunitense Federal Maritime
Commission (FMC) ha emesso una nuova legge sulle modalità con
cui i vettori marittimi e le imprese terminaliste devono fatturare i
costi di controstallia per la sosta dei container nei porti USA.
Il provvedimento chiarisce a chi debbono essere addebitate le
spese ed entro quale periodo ciò può essere
effettuato, nonché la procedura per contestare tali addebiti.
In particolare, la norma stabilisce che le fatture relative alle
demurrage e detention possono essere emesse o nei confronti della
persona per conto della quale chi fattura fornisce il trasporto
marittimo o lo stoccaggio e che ha stipulato un contratto con la
parte che emette la fattura per il trasporto marittimo o lo
stoccaggio del carico, oppure nei confronti del ricevitore, ovvero
del destinatario finale del carico, la persona alla quale vede
essere effettuata la consegna finale della merce. Inoltre tali
fatture non possono essere emesse contemporaneamente nei confronti
di più parti.
La norma impone anche ai vessel operating common carrier e ai
terminalisti di emettere fatture di demurrage e detention entro 30
giorni dall'ultima volta in cui sono state sostenute le spese. Alla
parte che riceve la fattura sono concessi almeno 30 giorni per
presentare richieste di riduzione, rimborso o deroga rispetto a
questi oneri e, se viene presentata una richiesta tempestiva, la
controparte deve tentare di risolvere la controversia entro 30
giorni a meno che le parti non concordino un periodo più
lungo.
La Federal Maritime Commission ha reso noto che la maggio parte
delle disposizioni previste dalla nuova legge entreranno in vigore
il prossimo 26 maggio.
Specificando di aver votato a favore dell'approvazione della
Final Rule, il commissario Carl W. Bentzel, ha spiegato perché
si è deciso infine di includere nella nuova norma, oltre che
i carrier marittimi, anche le imprese terminaliste: «rinunciare
al coinvolgimento dei marine terminal operator - ha chiarito -
avrebbe creato un'ampia esenzione tale da snaturare l'intento di
tutela della norma, e non sarebbe stato un buon precedente. Inoltre
i caricatori, ed ora la FMC, si aspettano che i common carrier e gli
MTO collaborino nella pratica sulle questioni relative alla
fatturazione delle demurrage e detention. Quindi non cambia farlo
sotto gli auspici di questa norma».