Transport & Environment (T&E), l'organizzazione europea
che ha l'obiettivo di promuovere la riduzione dell'impatto
ambientale del settore dei trasporti, ha esortato nuovamente
l'industria delle crociere ad indirizzarsi verso l'uso dei
carburanti sintetici per diminuire le emissioni inquinanti delle
navi da crociera e non verso il gas naturale liquefatto, che
attualmente è il fuel utilizzato principalmente per
alimentare le navi di più recente e di nuova costruzione.
L'invito segue la pubblicazione da parte di T&E del nuovo
proprio rapporto “'Cruisezillas': How much
bigger can cruise ships get?” in cui si evidenzia il rilevante
aumento delle dimensioni delle odierne navi da crociera più
grandi, che risultano essere il doppio di quelle del 2000. Il
rapporto sottolinea che, se continuano a crescere a questo ritmo,
nel 2050 le più grandi navi da crociera potrebbero
raggiungere una stazza lorda di 345.000 tonnellate. Il documento
ricorda che, oltre che in dimensione, le navi sono cresciute
eccezionalmente anche in numero essendo aumentate di venti volte
passando dalle sole 21 navi nel 1970 alle 515 di oggi e rileva che
l'incremento delle dimensioni e del numero delle unità della
flotta crocieristica mondiale nel 2022 ha accresciuto di quasi il
20% le emissioni di CO2 prodotte da queste navi in Europa rispetto
al 2019.
Il rapporto osserva che per contenere l'aumento delle emissioni
in atmosfera determinato dall'aumento della flotta molte compagnie
crocieristiche stanno passando al gas naturale liquefatto quale
alternativa ai fuel tradizionali, ed oggi le navi alimentate a Gnl
rappresentano il 38% degli ordini mondiali di navi da crociera. Il
rapporto sottolinea che, se il Gnl emette meno inquinanti e anidride
carbonica quando brucia, rilascia però metano, un gas serra
oltre 80 volte più potente della CO2.
«L'unica soluzione verde e scalabile per decarbonizzare le
attività marittime - ha evidenziato Inesa Ulichina,
responsabile di T&E per la sostenibilità dello shipping -
sono gli e-fuel». Specificando che, come riportato in un
recente studio di T&E, nel 2030 gli e-fuel verdi potrebbero
alimentare quasi il 4% del trasporto marittimo europeo, secondo
Transport & Environment la limitata disponibilità di
e-fuel e delle infrastrutture per il rifornimento di questi
carburanti dovrebbero rappresentare un problema minore per le navi
da crociera dato che navigano più volte sulle stesse rotte
con una precisa programmazione di arrivi e partenze nei porti,
rendendo le loro esigenze e tempistiche di rifornimento di
carburante prevedibili e relativamente facili da pianificare.
Secondo l'ultimo studio di T&E, inoltre, passare ai
carburanti verdi potrebbe essere anche finanziariamente vantaggioso
per gli operatori crocieristici dato che, a causa del prezzo del
carbonio a carico delle navi entrato in vigore dall'inizio di
quest'anno in base alle norme dell'UE e delle sanzioni
progressivamente crescenti a partire dal 2025 per l'uso di
carburanti più inquinanti nell'ambito del regolamento europeo
FuelEU Maritime, nel 2030 navigare solo con carburante fossile
diventerà più costoso del 13% rispetto alla
miscelazione del 4% di e-metanolo nel mix di carburante. Il rapporto
evidenzia che l'aumento dei costi della navigazione con l'uso di
carburante fossile rispetto al mix di e-fuel potrebbe raggiungere
oltre il 30% nel 2040 e oltre l'80% nel 2050.