
Se ministro e vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
si sono dichiarati assai soddisfatti delle misure per
l'autotrasporto introdotte con il decreto-legge approvato ieri dal
Consiglio dei ministri, tra le diverse sigle di rappresentanza del
settore i provvedimenti sono stati accolti favorevolmente da Unatras
e FAI-Conftrasporto e assai negativamente da Trasportounito.
Specificando che «ora abbiamo i fatti», il
presidente di Unatras e FAI-Conftrasporto, Paolo Uggè, ha
sottolineato che «le misure varate dal governo confermano gli
impegni assunti dal ministro Salvini e segnano un passo importante
sulla strada della responsabilità condivisa tra imprese e
committenza, a tutela della sicurezza dei lavoratori e degli utenti
della strada». «Accogliamo con favore l'approvazione del
provvedimento così come concordato - ha aggiunto Uggè
- e riteniamo essenziale proseguire nel confronto costruttivo tra le
parti sociali, anche su quegli aspetti ancora da definire che sono
stati oggetto dei recenti incontri presso il ministero». «In
attesa del prossimo confronto con il ministro - ha concluso -
riteniamo che quanto ottenuto finora dimostri la bontà del
percorso avviato. Ora serve continuità per dare piena
attuazione alle intese e costruire un futuro più sicuro,
efficiente e sostenibile per l'autotrasporto italiano».
Assai critica Trasportounito, secondo cui, invece, «le
disposizioni normative relative anche ai tempi di pagamento e
all'indennizzo per l'attesa al carico e allo scarico dei mezzi,
nonostante siano sino ad oggi rimaste inapplicate, con le nuove
versioni della legge 127/2010 (che non tengono conto delle proposte
avanzate da Trasportounito) continueranno a non essere applicate».
Per l'associazione, inoltre, non c'è «nulla di nuovo
sotto il sole anche per quanto concerne i tempi di pagamento dei
servizi di autotrasporto: Trasportounito - ha ricordato
l'associazione - aveva chiesto di diminuire a 30 giorni anziché
60, attivando un sistema automatico relativamente ai controlli; e
invece viene introdotto un ulteriore elemento burocratico per
mascherare la volontà di perpetuare l'attuale distorsione del
mercato a danno del soggetto più debole: viene incaricato
l'antitrust di verificare e sanzionare ricevendo segnalazione
dall'impresa di autotrasporto che, ovviamente, in attesa del
giudizio dell'antitrust perderà soldi e lavoro».
«Ancor peggiore - ha rilevato poi Trasportounito - è
l'effetto della disposizione che prevede l'indennizzo per l'attesa
al carico ed allo scarico dei mezzi di trasporto. Oltre alla
riduzione della franchigia di base pari a 1,5 ore e all'aumento del
valore orario pari ad euro 100,00, per il 2025, si conferma la
totale assenza di adeguati meccanismi di controllo».
L'associazione ha lamentato che nel corso degli incontri aveva
chiesto altri tipi di intervento normativo che sono stati
«puntualmente e totalmente ignorati dalle istituzioni come ad
esempio le tariffe dei servizi, la migliore regolamentazione delle
sub-vezioni oltre all'agevolazione in caso di ingiunzione del
pagamento».
«In parallelo con le normative del mercato per le quali
esistono i titoli ma non funzionano da decenni - ha denunciato
Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito - avevamo
chiesto misure per migliorare le condizioni abilitative dei
conducenti, migliori criteri per il codice della strada e interventi
seri sulla sicurezza stradale fra infrastrutture, aree di sosta e
fissaggio del carico. Risposta? Il nulla».