
Il gruppo navalmeccanico sudcoreano HD Hyundai ha annunciato
un'altra iniziativa per ridare impulso al settore statunitense della
cantieristica navale, segmento industriale che è inserito nei
programmi di crescita dell'industria nazionale del presidente Donald
Trump. Dopo essersi accordata con l'americana Edison Chouest
Offshore per costruire portacontainer negli USA, aver programmato
ingenti investimenti nei cantieri navali statunitensi e aver
comunicato un accordo con l'americana Huntington Ingalls Industries
(
del
23
giugno e
29
agosto e
27
ottobre 2025), ieri HD Hyundai ha reso nota un'intesa con la
tedesca Siemens per accelerare la trasformazione digitale e la
modernizzazione dell'industria cantieristica statunitense, in
particolare con lo scopo di migliorare la qualità della
progettazione, riducendo al minimo i rischi di produzione e i costi,
automatizzando i processi di assemblaggio e installazione dei
blocchi e ottimizzando la produzione.
Oltre alla cooperazione tecnologica, le due aziende
svilupperanno congiuntamente programmi di formazione professionale
per formare esperti qualificati nella cantieristica navale. HD
Hyundai prevede di inviare istruttori in oltre trenta centri di
formazione Siemens negli Stati Uniti per offrire una formazione
pratica. Inoltre, basandosi sulle sue partnership accademiche
esistenti con importanti università come l'Università
del Michigan e il Massachusetts Institute of Technology, HD Hyundai
prevede di sviluppare programmi di studio specializzati in
ingegneria, progettazione digitale e automazione dei processi.
Intanto, l'americana Newlight ha annunciato oggi il
completamento con successo del Factory Acceptance Test (FAT) del
proprio sistema di retrofit a idrogeno per motori principali a due e
a quattro tempi: una tecnologia che consente maggiore efficienza nei
consumi e minori emissioni, segnando un importante passo avanti dal
prototipo all'installazione su nave. Il FAT ha comportato la
verifica di tutti gli aspetti di sicurezza, controllo e
monitoraggio, integrazione elettrica e comportamento dei motori in
condizioni operative reali. Il sistema, progettato e costruito in
conformità con l'IGF Code - codice di sicurezza
internazionale per le navi che utilizzano gas o altri combustibili a
basso punto di infiammabilità -, nonché validato
secondo le regole di classe RINA per le navi alimentate a idrogeno,
consente ai motori diesel esistenti di funzionare con una miscela di
idrogeno e carburante convenzionale, riducendo le emissioni di CO2
senza dover sostituire l'intero motore. Con il completamento del
FAT, Newlight si prepara ora alla fase successiva: l'Harbor
Acceptance Test (HAT), che sarà condotto sotto la
supervisione di RINA durante la messa in servizio del sistema sulla
prima nave.
«Questo traguardo - ha sottolineato Haran Cohen Hillel,
co-fondatore e amministratore delegato di Newlight - dimostra che i
nostri sistemi a idrogeno si comportano esattamente come si aspetta
un operatore navale: risposte coerenti e ampi margini di sicurezza,
con benefici tangibili in termini di efficienza. Gli armatori
potranno ridurre immediatamente i consumi e le emissioni, senza
tempi di fermo e senza sacrificare le prestazioni. Il sistema è
stato progettato per essere installato in sale macchine reali, ora è
pronto per passare dalla fabbrica alle navi».
«Considerati i risultati del FAT - ha commentato Patrizio
Di Francesco, North Europe special projects manager e principal
engineer di RINA - posso affermare che la soluzione si è
dimostrata robusta e progettata con una chiara attenzione agli
aspetti di sicurezza. Le sue funzioni di rilevamento, ventilazione,
segregazione e arresto sono pienamente in linea con gli obiettivi di
sicurezza stabiliti dall'IGF Code. Il successo di questa fase
rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di sistemi
a idrogeno completamente integrati, in grado di soddisfare i
rigorosi requisiti delle operazioni marittime e dei quadri normativi
internazionali».