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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 30 APRILE 2014
STUDI E RICERCHE
SECONDO LA DREWRY L'ASSORBIMENTO DI CAPACITÀ DA PARTE
DEI VETTORI COMPORTA UN AUMENTO DELLA LENTA NAVIGAZIONE E DEI VIAGGI
A VUOTO
La Drewry, società esperta di analisi in materia di
filiera dell'offerta di contenitori e di trasporto marittimo di
linea, calcola che in assenza di correzioni dell'offerta combinata
per quanto attiene la lenta navigazione e la cancellazione delle
partenze, la capacità globale del trasporto containerizzato
di linea potrebbe essersi incrementata di qualcosa come il 40% dal
2008.
Ciò, rispetto alla crescita del 22% che al momento viene
messa a disposizione del mercato.
Quale esempio di come la lenta navigazione abbia messo in grado
i vettori di assorbire la capacità, la Drewry stima che,
rispetto agli attuali 22 servizi settimanali in direzione ovest
Asia-Nord Europa, ci sia una richiesta per circa 250 navi, con
dimensioni medie pari a poco più di 11.000 TEU.
Peraltro, senza la lenta navigazione, ogni circuito avrebbe
impiegato otto navi anziché le attuali 11, il che significa
che ci sarebbero volute 180 navi in tutto il sistema, vale a dire 70
navi in meno rispetto ad oggi.
Infatti, la Drewry ha constatato come queste tattiche abbiano
voluto significare che l'anno scorso i vettori marittimi di fatto
abbiano preso in carico quasi 3 milioni di TEU in offerta, senza i
quali le disastrose perdite finanziarie nel settore sarebbero state
assai peggiori.
A differenza di quanto accaduto al culmine della crisi
finanziaria globale - che ha comportato che oltre 600 portacontainer
venissero messe in naftalina fra la fine del 2009 e l'inizio del
2010 - a detta della Drewry adesso iniziative di questo tipo non
rappresentano un'opzione: i vettori preferiscono mantenere le navi
nei traffici, persino in perdita, purché contribuiscano ai
costi operativi.
La messa in disarmo è una “ultima risorsa” e
comporta altresì spese notevoli.
La Drewry Maritime Research ha calcolato che 196 navi,
equivalenti a 553.000 TEU, siano attualmente in disarmo, il che
rappresenta pressappoco il 3% della flotta globale.
Altra lenta navigazione e la cancellazione selettiva delle
partenze costituiscono la strategia fondamentale dei vettori per
quest'anno ed oltre.
La Drewry afferma che quest'ultima è stata
particolarmente utile per “gonfiare provvisoriamente i fattori
di carico” e spingere i livelli di utilizzazione sino al 90%
ed oltre, evidenziando pertanto gli incrementi tariffari generali.
Tuttavia, la società di consulenza sostiene altresì
che questa politica, che fa aumentare il rischio della lotteria dei
carichi nel corso dell'alta stagione, “è a volte
eccessiva e nociva per i caricatori”, opinione, questa,
condivisa l'anno scorso da parecchi importanti caricatori e
beneficiari proprietari del carico.
Inoltre, la Drewry suggerisce che c'è di peggio in serbo
per i caricatori, viste le ulteriori 30 navi di dimensioni fra
13.300 e 19.000 TEU in consegna prevista per quest'anno.
Questa ondata di nuovo tonnellaggio costringerà i vettori
ad “intensificare i loro sforzi”, afferma la Drewry, che
avverte: “I caricatori dovrebbero prepararsi per tempi di
viaggio più lunghi ed un più frequente uso dei viaggi
a vuoto”.
Le sconfortanti prospettive della ditta di analisi per i
caricatori sono state confermate dal consulente Tan Hua Joo di
Alphaliner in occasione dell'evento TOC Container Supply Chain
svoltosi a Singapore nella prima settimana di aprile.
Afferma Joo: “Il problema in definitiva sono i costi:
nella corsa al taglio dei costi da parte dei vettori, è
inevitabile che i servizi ne subiscano le conseguenze.
Con la formazione di grandi alleanze, c'è una ulteriore
mercificazione dei servizi del settore e questo può
comportare fermi nei porti che talvolta proseguono per giorni e
giorni” ha aggiunto.
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