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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 MAGGIO 2019
LOGISTICA
LA CARENZA DI CAMIONISTI IN EUROPA È ORA UN SERIO
PROBLEMA PER I CARICATORI
Secondo un dirigente di uno spedizioniere di primo piano, gli
Stati Uniti non solo soli a dover sopportare un serio deficit
strutturale di capacità camionistica in termini di carenza di
autisti.
Come riportato in precedenza da Lloyd's Loading List, la
nuova regolamentazione ed una carenza di personale al volante ha
continuato a causare intasamenti e ritardi negli Stati Uniti,
spingendo verso l'alto i costi dello shipping.
E Iván Tintoré, amministratore delegato e
cofondatore della casa di spedizioni digitale iContainers rivela
come molti degli stessi problemi siano evidenti anche in Europa.
"La scarsità di camion ed autisti si estende a
livello globale" ha dichiarato a Lloyd's Loading List.
"Come negli Stati Uniti, anche i caricatori europei sono di
fronte a problematiche relative all'autotrasporto dovute alla
carenza di autisti, all'aumento dei salari ed ai costi del
carburante, nonché alla insufficiente capacità".
Tintoré ha detto che parte del problema in Europa è
strutturale, non da ultimo il gran numero di operatori di trasporto
di piccole e medie dimensioni che difettano delle economie di scala
per soddisfare le esigenze dei principali caricatori.
"L'80% degli operatori logistici dell'Unione Europea
possiede meno di 10 camion e la domanda sta attualmente indirizzando
in alto i prezzi" ha aggiunto.
Ma ci sono anche serie carenze di autisti in mercati essenziali.
In una relazione sul mercato pubblicata l'anno scorso si
sosteneva che la penuria di autisti in tutta Europa ammontava a
150.000 posizioni scoperte, 127.500 delle quali riferite a sei
paesi: Regno Unito, Germania, Francia, Danimarca, Svezia e Norvegia.
Si segnala che la Germania ha 45.000 posti vacanti e
l'associazione sindacale dei trasporti DSLV ha avvisato che nei
prossimi 15 anni due terzi di tutti gli autisti potrebbero andare in
pensione.
Al momento attuale ogni anno 30.000 camionisti abbandonano la
professione, ma solo 2.000 persone ricevono la patente di guida per
i camion.
La Francia ha una carenza dichiarata di 20.000 autisti, mentre
Svezia, Danimarca e Norvegia riferiscono carenze di 5.000, 2.500 e
3.000 autisti rispettivamente sulla base di dati delle associazioni
dell'autotrasporto.
In Spagna, dove l'anno scorso 253.000 persone detenevano un
patente di guida C o C+E, il 72% degli autisti avevano oltre 50 anni
di età.
Tintoré afferma che in Europa le modalità
alternative di trasporto hanno contribuito sempre di più a
spostare dalla strada i carichi logistici, mentre la crescita
economica al ribasso ha altresì diminuito l'impatto delle
carenze di capacità, per quanto qualsiasi accelerazione
economica finirebbe per causare colli di bottiglia che presto
diventerebbero seri.
"La ferrovia containerizzata è molto più
supportata dall'Unione Europea e dai paesi membri che puntano a
ridurre le emissioni del trasporto" ha aggiunto.
"Agli operatori ferroviari vengono addebitati oneri a
seconda della distanza mentre i camion debbono pagare sino al 25% di
pedaggi autostradali in tutte le direzioni.
Alcuni importanti porti come Anversa stanno cercando di
incrementare la quota ferroviaria e fluviale al fine di togliere
pressione agli autotrasportatori e di alleviare la congestione
stradale presso i porti.
"In ogni caso, i camion restano un'ottima soluzione da
utilizzare per la pianificazione logistica multimodale e le tratte
più brevi, dal momento che la stragrande maggioranza delle
merci vengono trasportate entro 150 km dai porti marittimi".
Altri fattori che stanno contribuendo ad alleviare le carenze
nell'Unione Europea, secondo Tintoré, comprendono la
perdurante capacità delle imprese dell'Europa Orientale che
hanno costi operativi inferiori di offrire soluzioni nei mercati
dell'Europa Occidentale, nonché l'incremento del 5% delle
acquisizioni di veicoli pesanti quest'anno che contribuirà ad
incrementare la capacità quando entreranno in servizio.
"La crescita economica dell'Unione Europea - e quindi la
domanda di trasporto marittimo - si sta inoltre indebolendo a causa
delle problematiche politiche e della Brexit" ha aggiunto.
"Al di là di queste soluzioni esterne, riteniamo che
la chiave risieda all'interno del settore stesso.
Dobbiamo diventare più efficienti con le risorse
esistenti per eliminare gli sprechi e le corse dei vuoti, creare
valore e ottimizzare la capacità.
Allo stato attuale, ci vogliono più di tre ore per un
caricatore per completare una spedizione e coordinare il carico e
l'instradamento con il camionista.
E questo si fa per telefono, e-mail e, in alcuni fasi, persino
per fax.
Alla iContainers crediamo nell'immenso valore dell'automazione:
il semplice processo di localizzazione tramite GPS e la tecnologia
accessibile da smartphone ridurranno notevolmente i tempi ed i costi
complessivi dell'autotrasporto".
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