Si sono ammorbiditi gli accesi toni critici con cui l'International Transport Workers' Federation (ITF) aveva accolto la proposta di direttiva della Commissione Europea sulla liberalizzazione dei servizi portuali presentata lo scorso 14 febbraio da Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione e responsabile dei settore Trasporti ed Energia.
Venerdì scorso a Bruxelles una delegazione di ITF, ETF (il ramo europeo di ITF) e dei sindacati dei lavoratori portuali europei ha incontrato i rappresentanti della Commissione. «La Commissione Europea - ha commentato a conclusione del meeting Kees Marges, segretario della sezione portuale di ITF - è stata forse più colpevole di ingenuità che di malizia. Sono contento di poter dire che nel corso del meeting abbiamo constatato una grande comprensione da parte della Commissione per gli argomenti che abbiamo presentato».
Riferendosi alla proposta di Bruxelles, che pubblichiamo integralmente nella rubrica "Forum dello shipping e della logistica", Marges ha detto che «l'unica cosa che avrebbe incoraggiato sarebbero state delle ingiurie. Non appena abbiamo letto la bozza abbiamo pubblicamente condannato la proposta e avvertito che avrebbe condotto ad una guerra sulle banchine europee».
La preoccupazione riguardava in particolare la possibilità di effettuare operazioni di carico e scarico delle navi che - a giudizio dell'ITF - la proposta UE concede agli addetti che non sono lavoratori portuali. Tale proposta - secondo l'International Transport Workers' Federation - avrebbe incoraggiato gli equipaggi delle navi a svolgere mansioni che attualmente in molte nazioni europee sono loro vietate, per ragioni di salute e sicurezza.
Dopo l'incontro ITF si è detta soddisfatta del fatto che, grazie al suo intervento, sono state rimosse dalla direttiva quelle proposte che consentivano a personale non portuale di effettuare operazioni di movimentazione delle merci. «Non siamo contro una concorrenza ragionevole nell'ambito di un mercato equilibrato - ha spiegato Marges - ma siamo tuttora contro ciò che mette in pericolo le vite dei lavoratori portuali e le vite dei marittimi».
«Nelle prossime settimane - ha concluso - metteremo in allerta i sindacati dei lavoratori portuali di tutto il mondo. I governi, specialmente in Europa, potrebbero essere tentati di utilizzare la tendenza verso la liberalizzazione per provare e per incoraggiare i marittimi a movimentare le merci. L'ITF intensificherà la sua attività e vigilerà attentamente su quanto accadrà in Europa». |
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