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La nuova legge greca sulla liberalizzazione del trasporto marittimo di cabotaggio non penalizzerà gli armatori nazionali
Lo ha detto il ministro Christos Papoutsis, affermando che la nuova normativa non trasformerà il mercato marittimo greco in una giungla
25 giugno 2001
Il ministro greco della Marina Mercantile, Christos Papoutsis, ha tranquillizzato gli armatori nazionali sugli effetti della legge di liberalizzazione del trasporto marittimo di cabotaggio approvata dal Parlamento di Atene nei giorni scorsi, affermando che non saranno negativi come loro temono. Il presidente della Union of Greek Shipowners, Stelios Zambetakis, aveva infatti preannunciato come inevitabile il cambio di bandiera delle navi nazionali impegnate nei collegamenti Grecia - Italia, ma anche in altri servizi in mercati esteri, tra cui quelli in esercizio e in progetto nel Mar Baltico e nell'Europa settentrionale, se la normativa fosse stata adottata.
Papoutsis ha detto che il mercato marittimo greco non sarà trasformato in una giungla e che la nuova legge adegua semplicemente la normativa nazionale a quella dell'Unione Europea, anticipando la data di liberalizzazione del cabotaggio greco al 1° novembre 2002, mentre Bruxelles aveva concesso una proroga alla Grecia fino al 1° gennaio 2004. La nuova legge introduce tra l'altro la privatizzazione dei dieci principali porti del Paese, l'istituzione di un'autorità incaricata di garantire condizioni di equa competitività nel mercato cabotiero nazionale e il limite di 30 anni di età per le navi passeggeri che operano nel cabotaggio greco a partire dal 2008.
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