Che il consiglio di amministrazione della P&O Princess Cruises fosse ultimamente meno ostile alla proposta di takeover sulla compagnia avanzata dalla statunitense Carnival Corporation era evidente già nelle scorse settimane. L'operazione, avuto il benestare delle autorità antitrust europee, è stata approvata all'inizio di questo mese anche dalla Federal Trade Commission, che ha contemporaneamente dato il suo via libera al piano di fusione che la stessa P&O Princess aveva concordato un anno fa con Royal Caribbean (
inforMARE del
7 ottobre 2002). Superati questi ostacoli, il management della società britannica ha iniziato una serie di incontri con i vertici della Carnival, che hanno avuto esito positivo.
Oggi il cda della P&O Princess ha infatti annunciato formalmente di aver accettato l'ultima proposta della Carnival, che è stata comunicata agli azionisti di entrambe le società. L'offerta è scaturita da due settimane di trattative ed è basata sulla costituzione di una società quotata sia a Wall Street che a Londra.. Una condizione, quella del "dual listing", che il vertice di P&O Princess aveva posto come irrinunciabile e che era stata motivo di bocciatura delle svariate proposte della Carnival. Con la creazione di una "dual listed company" (DLC), accettata ora dal gruppo statunitense, gli azionisti di entrambe le compagnie potranno mantenere una partecipazione nel nuovo gruppo crocieristico nato dalla fusione e leader assoluto del mercato, in quanto raggrupperà la prima (Carnival) e la terza (P&O Princess) compagnia della graduatoria mondiale. Il progetto di DLC prevede che ogni azione di P&O Princess sia equivalente a 0,3004 azioni della Carnival e che il nuovo gruppo venga guidato da un team esecutivo nato dalla fusione del management delle due compagnie crocieristiche. In pratica gli azionisti della Carnival otterranno circa i tre quarti del nuovo gruppo ed un quarto del capitale andrà agli azionisti della P&O Princess. L'accordo di DLC tra le due società - ha spiegato P&O Princess - allineerà i loro interessi economici e consentirà loro di operare come un'unica impresa economica.
I nuovi termini dell'accordo sono di piena soddisfazione anche per Carnival. «Siamo contenti - ha affermato il gruppo americano - di aver messo a punto una struttura DLC che è efficace sia dal punto di vista fiscale che da quello legale».
La società britannica ha precisato che, sulla base della quotazione di chiusura di ieri, l'operazione si tradurrà in una capitalizzazione di mercato combinata compresa tra 2,6 e 3,2 miliardi di sterline.
Questa mattina l'amministratore delegato di P&O Princess, Peter Ratcliffe, ha dichiarato che la nuova offerta della Carnival è «superiore finanziariamente» a quella della Royal Caribbean, che anch'essa prevedeva la creazione di una dual listed company.
L'offerta di Carnival contiene alcune condizioni, tra cui quella che obbliga il cda di P&O Princess a lasciar cadere il suo sostegno alla proposta di fusione con Royal Caribbean entro 48 ore dall'annuncio della nuova offerta di Carnival, ad abbandonare il progetto di dual listed company con la Royal Caribbean, a cessare l'accordo di joint venture tra P&O Princess e Royal Caribbean. Al consiglio di amministrazione della compagnia britannica è stato inoltre chiesto di approvare e raccomandare l'offerta DLC della Carnival. Queste condizioni devono essere soddisfatte entro il prossimo 10 gennaio, data entro la quale Carnival potrà ritirare la sua offerta di DLC se interverranno alcune circostanze, tra cui la presentazione da parte di terzi di un'offerta di takeover sulla P&O Princess che Carnival riterrà superiore alla propria.
Ratcliffe ha detto che il consiglio di amministrazione della compagnia britannica ha accettato di non sostenere il progetto di fusione con Royal Caribbean, decisione che ha comportato il pagamento di una penale di 62,5 milioni di dollari per la rottura dell'accordo. Oggi stesso infatti la compagnia britannica ha siglato un accordo con Royal Caribbean che prevede la cessazione dell'accordo di costituzione di una dual listed company e la chiusura della joint venture per il mercato sudeuropeo con effetto il prossimo 1° gennaio (
inforMARE dell'
11 gennaio 2002).
Da parte sua Richard Fain, chairman e CEO di Royal Caribbean, seconda compagnia crocieristica mondiale, ha detto che la sua compagnia è tuttora convinta della superiorità della propria proposta. «In ultima analisi - ha comunque osservato Fain - sono gli azionisti di P&O Princess che devono decidere cosa è meglio per la loro compagnia».
P&O Princess prevede che - se l'offerta della Carnival verrà approvata dall'assemblea degli azionisti, in programma il prossimo 16 novembre - l'operazione potrà essere portata a compimento nel primo trimestre del prossimo anno.
Bruno Bellio