La società di classificazione norvegese Det Norske Veritas (DNV) ha archiviato l'esercizio 2005 con un utile dopo le imposte di 448 milioni di corone norvegesi (66,9 milioni di dollari) su un ricavo di 6.689 milioni di corone norvegesi, con incrementi rispettivamente del 206,8% e del 12,3% rispetto all'esercizio precedente. L'utile operativo si è attestato a 668 milioni di corone norvegesi (+71,7%). Una quota del risultato operativo pari a 200 milioni di corone norvegesi - ha precisato ieri DNV - è attribuibile alla cessione della filiale svedese DNV Inspection alla finlandese Inspecta e della gestione delle strutture di DNV in Norvegia.
«Una solida base finanziaria - ha commentato l'amministratore delegato di DNV, Miklos Konkoly-Thege (che il prossimo maggio sarà sostituito da Henrik O. Madsen) - rappresenta il fondamento che assicura l'indipendenza nella nostra attività a salvaguardia della vita, dei beni e dell'ambiente. Con mezzi propri per 3.116 milioni di corone norvegesi, che ci garantisce un'equity ratio di 64, DNV ha piena libertà d'azione per un grintoso impegno per il futuro».
Secondo quanto rilevato da DNV alla fine del 2005, la società norvegese classificava il 16,5% della flotta mondiale, una quota analoga a quella registrata alla fine dell'anno precedente. Al 31 dicembre scorso erano in classe DNV 5.093 navi, per un totale di 107,2 milioni di tonnellate di stazza lorda. Inoltre 294 navi, pari al 20% circa delle nuove costruzioni mondiali in termini di tonnellate di stazza lorda, risultavano essere in costruzione secondo le specifiche di classe DNV.