- A conclusione della riunione informale dei ministri della Difesa dell'Unione Europea, che è terminata ieri a Deauville, in Normandia, il titolare del dicastero francese, Hervé Morin, ha detto che otto nazioni della Comunità sono pronte a costituire una forza navale internazionale per prevenire e contrastare gli atti di pirateria nelle acque al largo della Somalia.
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- Morin ha spiegato che sono almeno otto le nazioni che si sono dichiarate disponibili a prendere parte all'iniziativa, e cioè Belgio, Cipro, Francia, Germania, Lituania, Olanda, Spagna e Svezia, e che il governo francese ha avuto mandato di proseguire nella fase preparatoria affinché la forza navale possa diventerà operativa il prossimo mese. Interesse - ha precisato - è stato manifestato anche dal Regno Unito.
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- Intanto l'istituto britannico di analisi e ricerca Chatam House ha diffuso un rapporto sulle conseguenze economiche degli attacchi dei pirati al largo della Somalia. Quest'anno il numero degli attacchi è più che raddoppiato essendo arrivato sino al 25 settembre a 61 tra tentativi e attacchi portati a termine, e il valore dei riscatti versati per la liberazione delle navi ammonterebbe ad una cifra compresa tra 18 e 30 milioni di dollari, oscillando da 500mila a due milioni di dollari il riscatto estorto per ciascuna nave.
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- La comunità internazionale - sottolinea il rapporto della Chatam House - dovrebbe esser consapevole del rischio che i pirati somali potrebbero diventare agenti di reti terroristiche internazionali. Già ora i soldi dei riscatti vengono utilizzati per sostenere economicamente la guerra in Somalia, inclusi i fondi ad Al-Shabaab, organizzazione di stampo terroristico secondo gli USA.
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