- Con la prevista necessità di demolire un numero più elevato di navi, gli attuali costi per affidare questo lavoro a cantieri che effettuino attività di demolizione e riciclaggio delle navi in maniera sostenibile non saranno più sostenibili in futuro. Lo ha sottolineato la danese A.P. Møller-Mærsk, uno dei principali gruppi armatoriali mondiali, specificando che attualmente per far demolire le proprie navi in cantieri con queste caratteristiche la spesa aggiuntiva è di 1-2 milioni di dollari per ogni nave.
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- In vista delle crescenti necessità di disfarsi di un numero crescente di navi, il gruppo danese ha annunciato di essere determinato ad usare la propria influenza per creare alternative più responsabili e sostenibili per la demolizione del naviglio e, in quest'ambito, A.P. Møller-Mærsk ha specificato di aver deciso di impegnarsi ad aiutare alcuni cantieri di demolizione navale di Alang, la località indiana sulle cui spiagge - secondo gli ultimi dati raccolti dall'organizzazione non governativa Shipbreaking Platform ( del 5 febbraio 2016) - sono state smantellate 179 delle 768 grandi navi che lo scorso anno sono state vendute dagli armatori per avviarle alla demolizione. L'obiettivo di A.P. Møller-Mærsk è di aiutare questi stabilimenti ad ammodernare sia le strutture cantieristiche che le procedure di demolizione navale al fine di allinearle agli standard del gruppo danese.
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- «La politica del gruppo Maersk - ha sottolineato Annette Stube, responsabile per la Sostenibilità del gruppo - è quella di riciclare navi solamente in maniera responsabile». Stube, pur rilevando che «in questo settore non vi è stato tuttavia alcun cambiamento ed oggi il riciclaggio responsabile è possibile solo in un numero limitato di cantieri in Cina e in Turchia», ha specificato che nell'ultimo biennio sono stati registrati costanti miglioramenti nelle procedure di demolizione nei cantieri di Alang, come confermato recentemente da alcune organizzazioni a seguito principalmente delle dichiarazioni di conformità agli standard della Convenzione di Hong Kong sulle pratiche ambientalmente sostenibili delle attività di demolizione navale rilasciate dalla giapponese ClassNK a cantieri navali indiani ( del 5 ottobre 2015).
- Il gruppo danese ha anch'esso confermato che, sulla scorta di numerose verifiche effettuate nel corso del 2015 negli stabilimenti di Alang, è possibile accelerare l'adozione in questi cantieri di pratiche di demolizione responsabili e sostenibili.
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- «Vogliamo - ha spiegato Annette Sube - svolgere un ruolo nell'assicurare che il riciclaggio responsabile diventi una realtà ad Alang, in India. Per trovare soluzioni sostenibili - ha specificato - stiamo lavorando alla costruzione di una coalizione più ampia con altri armatori e abbiamo iniziato una collaborazione con alcuni cantieri di Alang accuratamente selezionati. Ciò include il miglioramento delle locali strutture di raccolta dei rifiuti e degli ospedali e l'ammodernamento delle condizioni di alloggio per i lavoratori migranti di Alang».
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