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Nuovo progetto per ridurre il trasferimento di specie acquatiche invasive causato dal traffico marittimo
Sarà attivato dall'International Maritime Organization, dall'Uited Nations Development Programme e dalla Global Environment Facility
7 agosto 2017
Una nuova iniziativa per proteggere gli ecosistemi marini dagli effetti negativi delle specie acquatiche invasive sarà avviata in collaborazione dall'International Maritime Organization (IMO), dall'UNDP, il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, e dalla Global Environment Facility (GEF), il progetto per la salvaguardia dell'ambiente a cui partecipano agenzie delle Nazioni Unite, banche multilaterali per lo sviluppo e associazioni non governative nazionali e internazionali. Il nuovo programma, denominato GloFouling Partnership, si occuperà in particolare del trasferimento delle specie acquatiche attraverso il biofouling, ovvero l'accumulazione di microorganismi, piante, alghe o animali sugli scafi delle navi.
Il progetto si concentrerà sull'attuazione delle linee guida dell'IMO per il controllo e la gestione delle incrostazioni degli scafi causati dalla colonizzazione da parte di organismi marini, che forniscono indicazioni su come il fenomeno del biofouling dovrebbe essere controllato e gestito per ridurre il trasferimento di specie acquatiche invasive.
I partner dell'iniziativa hanno spiegato che il progetto GloFouling si baserà sul successo del progetto GEF-UNDP-IMO GloBallast Partnership che è stato portato a termine quest'anno ed è stato condotto per porre le basi per l'attuazione della Convenzione BWM (Water Ballast Water Management) dell'IMO per la gestione delle acque di zavorra, che tratta del trasferimento di specie acquatiche potenzialmente invasive nell'acqua di zavorra delle navi.
IMO, UNDP e GEP hanno specificato che il nuovo progetto avrà l'obiettivo di accrescere la capacità dei Paesi in via di sviluppo di ridurre l'introduzione di specie acquatiche invasive mediate il biofouling.
«L'IMO - ha sottolineato il direttore della divisione Marine Environment dell'Organizzazione Marittima Internazionale, Stefan Micallef - è stata all'avanguardia dello sforzo internazionale per affrontare il tema del trasferimento di specie acquatiche invasive da parte delle navi. Affrontare il problema dell'incrostamento dello scafo della nave è un passo cruciale per proteggere la biodiversità marina. Il trattamento degli scafi per ridurre la contaminazione da parte degli organismi acquatici offre il vantaggio aggiuntivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, poiché viene diminuita la resistenza frizionale in fase di navigazione».
Il progetto preliminare GloFouling Partnership è stato approvato lo scorso maggio dal consiglio della GEF ed ha avuto una dotazione finanziaria di 6,9 milioni di dollari. Attualmente è in corso una fase di preparazione dettagliata i cui risultati saranno sottoposti nuovamente al GEF per l'approvazione finale preliminare all'avvio della fase operativa.
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