Londra, quello che un tempo costituiva il centro delle attività marittime dell'Europa occidentale, vede regredire di anno in anno la sua posizione. Uno studio della Chamber of Shipping attribuisce la decadenza al rapido e costante declino della flotta mercantile britannica, che trascina con sè in basso l'intera rete delle attività che al traffico marittimo sono strettamente connesse: attività degli operatori marittimi, degli assicuratori, delle banche, delle categorie di operatori legati al traffici portuali, e tanti altri. Negli ultimi dieci anni si è assistito al rapidissimo declassamento di questi settori operativi. Senza tener conto del deprezzamento del denaro, il fatturato del settore sarebbe calato da 1,28 miliardi di sterline del 1994 a 980 milioni l'anno scorso.
Lo studio della Chamber of Shipping non può dimostrare che la drastica diminuzione dell'attività legata al traffico marittimo sia legata al calo dell'entità della flotta britannica, tuttavia gli analisti affermano che tale legame esista e sia molto forte. Del resto la stessa situazione si evidenzia in altre capitali dello shipping, come New York che subisce la stessa sorte di Londra, mentre altri centri marittimi come Singapore o Cipro, la cui flotta mercantile è in rapidissima ascesa, registrano il fiorire di tutti i settori connessi allo sviluppo armatoriale.
Se si vogliono promuovere tutti i settori di lavoro che insieme costituiscono l'ampio e articolato comparto di attività legate ai traffici via mare, afferma la Chamber of Shipping, bisogna che lo Stato conceda esenzioni fiscali ed altre facilitazioni al settore armatoriale, senza dimenticare la formazione del personale navigante
S.B. |
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