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P&O PORTS ENTRA NEL CAPITALE AZIONARIO DEL GRUPPO INVESTIMENTI PORTUALI
L'accordo prevede una partecipazione del 20% nel gruppo italiano, che opera come terminalista a Genova, Cagliari e Napoli
26 novembre 1997
"Il Mediterraneo sta tornando al centro dei grandi traffici marittimi mondiali, e c'è preoccupazione in tutto il mondo per questa crescita". Con queste parole Giuliano Gallanti, presidente dell'Autorità Portuale di Genova, ha aperto la conferenza stampa tenuta oggi presso la sede dell'ente portuale a palazzo San Giorgio per la presentazione dell'accordo tra il Gruppo Investimenti Portuali s.p.a. (GIP) e la P&O Ports.
Gallanti ha ricordato infatti l'estremo interesse che il mondo dello shipping indirizza verso il bacino mediterraneo e i suoi porti. La "preoccupazione" di tutti i grandi gruppi è quindi quella di non farsi soffiare nuove aree di business dai concorrenti.
I colossi finanziari e marittimi stanno infatti intessendo relazioni sempre più strette con l'Italia e con i suoi operatori. Basti ricordare l'interesse manifestato dalla Port of Singapore Authority (PSA) per il Voltri Terminal Europa (VTE) di Genova, o l'avvenuto ingresso della società terminalista del porto di Rotterdam, Europe Combined Terminals (ECT), nel porto di Trieste. "La sfida - ha detto Gallanti - è ormai tra i porti del Sud e del Nord Europa" e "l'arrivo di P&O Ports è una conferma di questa realtà: per questo l'Autorità Portuale dà un giudizio positivo sull'operazione".
La soddisfazione più viva per il raggiungimento dell'accordo è ovviamente di Luigi Negri, promotore dell'intesa e socio anziano del GIP, la società genovese che si occupa di operazioni terminalistiche a Genova, Cagliari e Napoli e di trasporto intermodale.
Negri ha ricordato i termini dell'agreement: "P&O Ports acquisirà una partecipazione del 20 per cento nel GIP con l'emissione di nuove azioni ed un conseguente aumento di capitale di 6,8 miliardi di lire, portando quindi il nuovo capitale azionario del Gruppo Investimenti Portuali a quasi 13 miliardi a partire dal 1 gennaio 1998".
La gratificazione maggiore del management del GIP è nell'aver convinto delle proprie scelte strategiche ed operative una società come la P&O Ports, sussidiaria di proprietà della P&O Australia Ltd., e quindi parte del gigante internazionale P&O.
P&O Ports, che ha sede a Sydney e attività e partecipazioni praticamente in tutti i sistemi portuali del mondo, era sino ad ora presente sulla scena europea nel solo Regno Unito. La scelta ufficializzata oggi - ha detto Luigi Negri - privilegia i porti italiani. E ha ricordato che il Gruppo Investimenti Portuali sta lavorando con pieno impegno nei tre scali di Genova, Cagliari e Napoli, porti che potranno beneficiare del giro di affari che un partner come P&O Ports può catalizzare.
A Cagliari il gruppo italiano controlla il Mediterranean International Transhipment Hub (MITH), la struttura terminalistica che diventerà operativa nel 1998. Negri, che è anche presidente e amministratore delegato del South European Container Hub (SECH) di calata Sanità nel porto di Genova, ha infatti affermato che verranno appaltate entro la fine di quest'anno altre due gru, oltre alle due già presenti nel porto sardo. A gennaio del 1998 inizieranno poi i corsi di formazione del personale. Cagliari - ha aggiunto inoltre Richard Setchell, chairman di P&O Ports - stabilirà un rapporto stretto e privilegiato con il porto di Genova, avvalendosi del patrimonio professionale garantito dagli spedizionieri, dagli agenti marittimi e dagli operatori portuali liguri.
E per sottolineare l'importanza che l'accordo riveste per il porto sardo erano presenti a palazzo San Giorgio il presidente della Regione Sardegna, Federico Palomba, e il presidente dell'Autorità Portuale di Cagliari, Italo Ferrari.
Per Napoli, Luigi Negri ha tenuto a precisare l'impegno con cui GIP, e ora P&O Ports, conducono le proprie attività nel porto partenopeo. Il Gruppo Investimenti Portuali è infatti azionista di maggioranza nella Ge.Ma.C., società terminalista che opera in joint venture con il Terminal Flavio Gioia s.p.a. A Napoli - ha concluso - è semplicemente questione di tempi, ma non di obiettivi che rimangono per il GIP di grande importanza.
L'accordo con la P&O Ports, e l'apporto di nuovi capitali, garantirà maggiori spazi di manovra al gruppo italiano che non diventerà comunque 'terra di conquista' da parte dell'alleato. Anche se l'intesa prevede un'eventuale aumento della partecipazione della società australiana nel capitale azionario del GIP, i tre soci del gruppo italiano (agenzia marittima Intersea di Negri e Clavarino, agenzia marittima Carr di Schenone e Magillo e agenzia marittima Gastaldi della famiglia Cerruti) non hanno alcuna intenzione - ha concluso Negri - di perderne il controllo.
P&O Ports, che movimenta attualmente più di quattro milioni di teu in tutto il mondo, è impegnato nella nuova costruzione del primo terminal privato in India, a Nhava Sheva (JNPT) Mumbai, ed è in corsa per ottenere prima della fine dell'anno una concessione trentennale per lo sviluppo del porto di Colombo nello Sri Lanka.
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