Nel corso della conferenza tenutasi a Londra dal 24 al 28 novembre scorso, l'International Maritime Organization (IMO) ha individuato nuove misure per incrementare la sicurezza delle navi rinfusiere.
Sono stati definiti nuovi requisiti strutturali, necessari per prevenire il contatto del carico con l'acqua in caso di incidente, per le navi che trasportano rinfuse solide come minerali di ferro, granaglie e carbone.
Il segretario generale dell'IMO, William A. O'Neil, ha detto che "i nuovi requisiti non saranno richiesti solo per le rinfusiere di nuova costruzione, ma anche per quelle in attività, e pensiamo che questi provvedimenti possano contribuire a ridurre l'allarme prodotto dagli incidenti in cui sono incorsi queste unità dall'inizio degli anni novanta. Dal 1990 al mese di maggio di quest'anno sono infatti affondate 99 navi portarinfuse, con la perdita di 654 vite umane".
La nuova normativa, che era già stata approvata a giugno dal comitato tecnico dell'organizzazione, sarà contenuta nel capitolo XII dell'International Convention for the Safety of Life at Sea (SOLAS) del 1974 e le navi in attività che non soddisferanno i nuovi requisiti avranno tre sole possibilità: essere adeguate, limitare la loro capacità di carico oppure trasportare merci più leggere, come cereali o legname.
Dall'entrata in vigore di questo provvedimento, il 1° luglio 1999, le nuove rinfusiere lunghe almeno 150 metri, costruite dopo questa data, che trasportano carichi con densità superiore o uguale a 1.000 kg/m3 dovranno essere in grado di resistere all'allagamento di una qualsiasi delle stive di carico, tenuto conto degli effetti dinamici introdotti dalla presenza dell'acqua nella stiva.
Per le navi già in attività, costruite prima del 1° luglio 1999, che trasportano rinfuse con densità superiore o uguale a 1.780 kg/m3 la paratia trasversale stagna tra le due stive di carico principali e il doppio fondo della stiva di carico principale dovranno essere in grado di resistere all'allagamento e ai relativi effetti dinamici a cui è sottoposta la stiva di carico principale.
I carichi di densità superiore o uguale a 1.780 kg/m3 (carichi pesanti) includono minerali di ferro, ghisa, acciaio, bauxite e cemento. I carichi più leggeri, ma con densità superiore a 1.000 kg/m3, includono granaglie, come frumento e riso, e legname.
Le nuove normative tengono conto di uno studio sulla sicurezza delle navi rinfusiere, commissionato dall'IMO, stilato dall'International Association of Classification Societies (IACS).
L'indagine ha rilevato che se in una nave si allaga la stiva prodiera, la paratia tra le due stive principali può non essere in grado di resistere alla pressione prodotta dalla mistura fluttuante di carico e acqua, specialmente se la nave è caricata a stive alterne con merce ad alta densità, come i minerali di ferro. Se la paratia tra una stiva e la successiva collassa, si può verificare rapidamente il progressivo allagamento di tutta la nave, destinata ad affondare in pochi minuti.
Lo studio pone in evidenza come le zone più vulnerabili siano la paratia tra la stiva numero uno e la numero due, all'estremità prodiera della nave, e il corrispondente doppio fondo.
L'International Maritime Organization, l'organismo delle Nazioni Unite che si occupa oltre che di sicurezza nella navigazione anche dei problemi dell'inquinamento, auspica infine l'adozione di un contrassegno di riconoscimento (un triangolo pieno) per le navi a cui saranno imposte permanentemente - in base alla nuova normativa - restrizioni sul carico trasportabile.
S.B.
|
|