I porti statunitensi nel 1996, secondo lo speciale rapporto dell'Amministrazione marittima, hanno speso 1,3 miliardi di dollari per il mantenimento delle loro strutture. Complessivamente vi è stato un decremento del 7,4 per cento rispetto agli 1,4 miliardi di dollari spesi nel 1995.
Quasi la metà della somma, 642,9 milioni di dollari (il 49,5 per cento del totale), è stato speso dai porti californiani, compresi quelli di Long Beach, Oakland, Los Angeles, Redwood City, Sacramento, San Francisco, San Diego e Stockton.
Al secondo posto, con 241,2 milioni di dollari (18,5 per cento), i porti della costa settentrionale del Pacifico, inclusi Bellingham, Everett, Longview, Olympia, Seattle, Tacoma e Vancouver nello Stato di Washington e Portland nell'Oregon.
Vengono poi i porti del sud est, negli Stati della Georgia, del Nord e Sud Carolina, della Virginia e della Florida (Miami, Palm Beach, Port Canaveral, Port Everglades) che hanno speso 140,9 milioni di dollari, cioè il 10,8 per cento della somma totale.
Seguono i porti del Golfo, compresi quelli dell'Alabama, della Florida (Pensacola e Tampa), della Luisiana (Baton Rouge, Lafourche, New Orleans e Saint Bernard), del Mississippi (Pascagoula), del Texas (Beaumont, Corpus Christi, Freeport, Galveston, Houston e Port Arthur) con 134 milioni di dollari (il 10,3 per cento).
Il 41 per cento della somma totale è stato impiegato per l'acquisto di attrezzature specializzate, contro il 28,8 per cento dell'anno precedente. |
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