141 navi sono state fermate per accertate deficienze nel trimestre aprile-giugno scorsi nei porti dei 18 Stati membri del Memorandum of Understanding on port State control (MoU). Nella lista che è stata diffusa dal MoU, per molte navi - esattamente 64 - gli ispettori portuali non hanno potuto accertare il nome dei relativi armatori, che sovente sono stati indicati con nomi o abbreviazioni che hanno solo lo scopo di dare una risposta qualsiasi alle domande poste dal questionario. E' così accaduto che tre navi della 'lista nera' fermate nel porto di Ravenna, la "Sibirskiy 2108", la "Royal Hawk" e la "Balkanstar 4" abbiano indicato come armatore "Ital, Ravenna", mentre per la "Teneo" trattenuta a Bari è stato indicato come armatore "Ital, Bari". Eclatante il caso della "Filipos" (ex Levant Pride") della quale, nell'ispezione e conseguente blocco a Leith, non era stato indicato l'armatore; fermata poco dopo a Napoli ha fornito la nave come armatore "Ital, Napoli", e trattenuta qualche giorno più tardi a Malta ha dichiarato come armatore Melis Dimitrios.
Ma non c'è da meravigliarsi di tanta mancanza d'informazione (per la nave algerina "Dellis" fermata a Barcellona è stato indicato come armatore addirittura "la nuova stazione marittima di Algeri") perché il documento d'identificazione non è standardizzato e il comandante della nave non è tenuto a presentare tutta la documentazione. L'incertezza tuttavia terminerà nel luglio del prossimo anno, quando l'applicazione del Codice ISM imporrà per la maggior parte delle navi l'indicazione dell'armatore e del personale incaricato della sicurezza a bordo.
Nel corso del trimestre in esame sono state trattenute nei porti per deficienze alcune unità che sono apparse più volte nella 'lista nera'. Tra queste batte ogni record la nave di bandiera siriana "Dima II" classificata dal Registro greco: nel corso degli ultimi due anni è stata fermata ben sei volte. Al secondo gradino di questa classifica negativa la già citata "Filipos" (la nave indicata a Napoli come appartenente all'armatore Ital, Napoli) che è stata trattenuta nello stesso periodo per cinque volte. La classifica di queste unità substandard mostra inoltre che 8 navi sono state fermate nei porti europei quattro volte, e 22 navi tre volte.
La lettura e l'analisi dell'elenco stilato in base al MoU mostra anche che in alcuni porti le autorità marittime sono state sollecite nelle ispezioni delle navi con bandiere "sospette", mentre in altri i controlli sono stati sporadici. Delle 141 navi dichiarate non sicure, il porto di Rotterdam ne ha indicato solo 12 su circa 7500 che vi hanno fatto scalo nel trimestre in esame. In altri porti, tra cui Ravenna (7 navi fermate) sono state ispezionate e trattenute poche unità, ma la palma del porto più permissivo è sicuramente da attribuire ad Anversa, dove nel trimestre è stata trattenuta una sola nave su quasi 4000 arrivate.
Quanto ai Registri marittimi di classificazione, la lista pubblicata dal MoU indica che sulle 141 unità dichiarate non in regola, 27 erano classificate dal Lloyd's Register, 20 dal Registro russo, 15 dal Germanische Lloyd, 14 dal Bureau Veritas, 12 dall'Hellenic Register, 11 dall'American Bureau of Shipping, 10 dal Det Norske Veritas e 8 dal RINA. Di altre unità non è stato indicato il Registro di classifica.
Bruno Bellio
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