| |
Negli ambienti marittimi indiani c'è sfiducia sui reali benefici che può portare il piano governativo che prevede l'acquisizione di navi per 9 milioni di tonnellate di stazza lorda (14,67 milioni di tonnellate di portata lorda). Un pessimismo avvalorato dai risultati poco brillanti conseguiti nel 1997, anno in cui è stato avviato il piano: infatti, a causa dei minori acquisti di navi, la consistenza della flotta indiana il 1° gennaio 1998 era calata a 476 navi per 6,88 milioni di tsl (11,3 milioni di tpl), rispetto alle 484 navi per 7,05 milioni di tsl (11,52 milioni di tpl) di un anno prima. La flotta indiana inizia quindi il secondo anno del piano con un calo di 173.905 tsl (291.004 tpl), dovuto all'eliminazione di otto navi.
Fonti dell'industria armatoriale affermano che l'anno scorso, sebbene siano state acquistate 15 navi per 165.456 tsl (267.832 tpl), vi è stata l'eliminazione di 23 navi per 419.267 tsl (694.660 tpl).
La consistenza della flotta indiana è attualmente di 244 navi oceaniche per 6,22 milioni di tsl (10,43 milioni di tpl), 138 navi costiere per 493.641 tsl (632.812 tpl) e 94 unità di supporto alle piattaforme petrolifere.
Per rovesciare la tendenza alla contrazione della flotta nazionale, l'industria armatoriale ha suggerito al nuovo governo indiano di seguire le indicazioni che il National Shipping Policy Committee diede al precedente governo nel luglio scorso.
|
|