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Il principio 'chi usa paga', introdotto dalla Commissione Europea in materia di trasporti, era stato interpretato da più parti come un veto alla concessione di finanziamenti pubblici per la realizzazione delle grandi infrastrutture del trasporto. Pur ritenendo corretto il principio, molti avevano sottolineato il rischio che questo tipo di politica discriminasse alcuni Stati comunitari, che non avevano potuto o saputo sviluppare le proprie infrastrutture del trasporto quando ancora non c'era la supervisione dell'Unione Europea a verificare la fondatezza e la trasparenza degli investimenti.
Negli ultimi mesi i porti del Sud Europa avevano lamentato il loro ritardo rispetto ai concorrenti nordeuropei, scali - questi ultimi - che avevano beneficiato in passato di sostanziosi finanziamenti. Barcellona, Genova e Marsiglia avevano chiesto in particolare al commissario europeo ai Trasporti, Neil Kinnock, di riconsiderare il contenuto del Green Paper. I tre scali infatti temevano che, in base al principio 'chi usa paga', il documento di programmazione dell'UE non consentisse ai porti del Mediterraneo di attrezzarsi per competere ad armi pari con i concorrenti del Nord Europa.
Un mese fa a Barcellona Kinnock aveva risposto che si trattava di un timore infondato e che l'Unione Europea avrebbe comunque tenuto conto delle diverse situazioni nazionali (inforMARE del 7 maggio). Aveva però ribadito l'intenzione di vegliare sui possibili effetti distorsivi della concorrenza provocati da finanziamenti e sussidi non motivati, e in particolare aveva sottolineato la volontà della Commissione di fare chiarezza sui costi reali del trasporto.
Un proposito confermato ora da Kinnock, che ha annunciato la pubblicazione nella prossima estate di un libro bianco sul costo del trasporto. In questo documento verrà riproposto il principio 'chi usa paga', o come ha detto il commissario "paga quello che usi". La Commissione Europea vuole chiarezza e trasparenza su tutto: dai costi delle infrastrutture a quelli del carburante, dai costi del personale a quelli di ogni singolo servizio.
"E' chiaro per chiunque, in qualsiasi nazione europea viva, - ha detto Kinnock - che non è possibile permettere che continuino ad esserci i problemi di traffico attuali, o il sistema del trasporto si bloccherà. La soluzione consiste nello sviluppare un trasporto efficiente e una migliore gestione del traffico, collegamenti più rapidi e investimenti in infrastrutture come le reti TENs (Trans European Networks).
Ma per realizzare tutto questo è necessario adottare sistemi di tariffazione giusti e efficienti. Ogni Stato membro fa pagare in un modo o in un altro l'uso delle strade, dei ponti e delle ferrovie, e a questi costi aggiunge delle tasse. Dobbiamo distinguere tra le due cose e accertarci che i costi siano strettamente corrispondenti a quanto utilizzato".
"Il mercato unico europeo - ha aggiunto Kinnock - dipende da un sistema dei trasporti efficiente, e la politica del trasporto comunitaria punta quindi a incoraggiare lo sviluppo di un network del trasporto integrato che risponda alle esigenze degli utenti: un sistema che assicuri collegamenti certi e rapidi, un sistema dove i carichi siano distribuiti efficientemente tra le varie modalità di trasporto e che queste siano collegate in maniera adeguata".
Kinnock ha ricordato che il costo è un fattore determinante per un corretto funzionamento del sistema dei trasporti: proprio per questo la Commissione nel 1995 aveva già pubblicato il documento 'Towards Fair and Efficient Pricing', e da allora ha moltiplicato le iniziative in questa direzione. L'ultima in ordine di tempo riguarda l'attivazione - questa primavera - di un gruppo di esperti dell'industria, della politica e del mondo accademico, incaricati di verificare gli effetti e i benefici di sistema tariffario comune europeo applicabile alle diverse modalità di trasporto. Esperti che hanno suggerito due principi fondamentali, che dovrebbero essere alla base del metodo:
- lo stesso principio di tariffazione dovrebbe essere applicato a tutte le principali modalità di trasporto in ciascun Stato membro dell'Unione Europea, riconoscendo però che i livelli di tariffazione potrebbero differire sia per le diverse modalità di trasporto, che per ragioni di localizzazione geografica o di natura sociale.
- I costi infrastruttuali dovrebbero essere basati sul principio 'chi usa paga': i costi dovrebbero essere a carico degli operatori e degli utenti del trasporto e il costo del trasporto dovrebbe essere strettamente attinente al servizio fornito.
Il gruppo di esperti ha inoltre proposto la preparazione di un programma di implementazione del metodo, che dovrebbe essere applicato prioritariamente al trasporto su strada, alle ferrovie e ai principali porti.
Bruno Bellio
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