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I rappresentanti di alcune compagnie di navigazione si sono consultati con il management di Portnet, la società che fa capo alla Transnet Ltd. e che gestisce i sette porti commerciali sudafricani di Durban, Richards Bay, East London, Port Elizabeth, Mossel Bay, Cape Town e Saldanha Bay, per cercare di risolvere i problemi determinati dalla congestione del traffico nei porti. Una situazione che potrebbe anche dar luogo all'istituzione di un sovrannolo di congestione. Le compagnie si sono lamentate per la disorganizzazione e la lentezza nell'handling dei container in particolare nei porti di Durban, Cape Town e Port Elizabeth, che causano ritardi molto dispendiosi.
Il rappresentante della Mediterranean Shipping Company (MSC) ha affermato che il caos generato nel traffico container comporta una perdita di competitività del Sud Africa nel quadro dell'economia mondiale. "Noi pensiamo - ha detto - che né il management di Portnet, né il governo sudafricano comprendano quali conseguenze abbiano questi costi per gli esportatori e per gli importatori del Sud Africa e per l'economia in generale. Noi abbiamo già informato Portnet che, se non verranno presi adeguati provvedimenti, chiederemo un risarcimento".
Ai rappresentanti delle compagnie di navigazione che trasportano container si è unita la protesta della sudafricana Grain and Produce Shippers' Association.
Secondo quanto hanno dichiarato alcuni operatori dell'ambiente marittimo, a Durban, uno dei porti più congestionati del Sud Africa, i ritardi arriverebbero anche a cinque giorni, con costi per le navi più grandi di oltre 20.000 dollari il giorno.
Tra le cause dei ritardi vi è innanzitutto la protesta dei lavoratori portuali rivolta contro un cambiamento nei pagamenti degli incentivi a loro destinati. Lo stesso direttore generale di Portnet, Rob Childs, ha confermato i seri ritardi verificatisi nel porto di Durban e questa settimana ha incontrato i rappresentanti delle categorie portuali per risolvere i problemi causati dagli scioperi e dalla pratica del lavoro go-slow, che ha rallentato il traffico portuale a partire dallo scorso aprile.
L'intervento di Portnet era reclamato da tempo dalle compagnie di navigazione, che hanno sino ad ora accusato la società di non rispondere alle lamentele e di assumere invece l'atteggiamento dello struzzo: non affrontare i problemi sperando che si risolvano da soli.
Nei momenti di più grave congestione, alcune navi sono state dirottate da Durban verso altri porti. Una decisione che ha aggravato l'intensità del traffico negli altri scali, che non sono stati in grado di smaltire l'ulteriore lavoro. Anche gli altri porti infatti, oltre che carenti di infrastrutture, sono interessati da scioperi a singhiozzo e dal rallentamento delle attività praticato dai lavoratori portuali.
Se i frenetici e, per alcuni osservatori, tardivi tentativi di ricomporre le controversie messi in atto questa settimana dovessero avere esito positivo, sarebbero comunque necessarie ancora alcune settimane affinché l'operatività dei porti sudafricani torni alla normalità.
B.B.
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