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La Commissione Europea ha smentito oggi di aver fissato l'ammontare della multa che verrebbe comminata alla P&O Nedlloyd come compagnia che aderisce al Trans Atlantic Conference Agreement (TACA), conferenza che è stata messa sotto accusa da Bruxelles perché le società che ne fanno parte hanno fissato tariffe interne comuni che secondo la Commissione UE ignorano le disposizioni comunitarie sulle tariffe del trasporto terrestre. Il quotidiano 'The Independent' aveva infatti annunciato ieri che la P&O Nedlloyd sarebbe stata multata per una cifra fino a 25 milioni di sterline (42 milioni di dollari USA) e che questa sanzione sarebbe stata resa nota mercoledì prossimo dallo stesso commissario europeo alla concorrenza Karel Van Miert. Il giornale britannico aveva ricordato che le multe per i membri della conferenza possono ammontare fino al 10 per cento del giro d'affari di ciascuna compagnia e che sarebbe stata presa in considerazione l'attività di ciascuna società armatrice nel periodo 1994-1998. Nel caso della P&O Nedlloyd - asseriva il quotidiano - il giro d'affari è di 500 milioni di sterline, ma la Commissione avrebbe giudicato sufficiente una sanzione di 25 milioni di sterline.
La Commissione Europea ha invece ribadito di non aver assunto ancora alcuna decisione in merito e che la notizia è frutto di una "mera speculazione".
Fanno parte del TACA le seguenti quindici compagnie armatrici: Atlantic Container Line (ACL), Cho Yang, DSR-Senator, Hapag-Lloyd, Hyundai, Maersk Line, Mediterranean Shipping Company (MSC), Neptune Orient Line (NOL), Nippon Yusen Kaisha (NYK), Orient Overseas Container Line (OOCL), P&O Nedlloyd, Polish Ocean Line (POL) - Atlantic, Sea-Land, Tecomar, Transportacion Maritima Mexicana (TMM). |
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