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La sicurezza a bordo delle navi crociera è regolata dettagliatamente dall'IMO, ma quando si passa a considerare la sicurezza nei porti, nei terminal crociere, emergono lacune preoccupanti. Nei diversi porti la materia è lasciata al libero arbitrio delle autorità locali, o dei singoli terminalisti. In Mediterraneo vi sono solo tre porti che sono conformi agli standard qualitativi che vengono posti in essere nei porti statunitensi, ai quali per la materia si fa riferimento. Lo ha sottolineato Fernando Plaza, vice direttore dell'IMO, alla recente Seatrade Mediterranean Cruise & Ferry Conference di Genova. Plaza ha quindi accolto con favore la proposta di Medcruise, associazione di porti crocieristi mediterranei, di preparare uno studio sulla situazione esistente nei porti del Mediterraneo, per definirne un quadro complessivo. Il progetto, secondo quanto ha dichiarato Ana Marina Santini, segretaria di Medcruise, è sul punto di ricevere dall'UE i fondi necessari per finanziare il progetto. Rimangono tuttavia alcuni punti da definire in sede amministrativa, poiché i porti del Mediterraneo sottostanno a diversi regimi circa le fonti di finanziamento: i paesi membri sono oggetto delle azioni della DG VII, i paesi non europei sono oggetto delle azioni della DG I attraverso il programma MEDA, e i paesi europei che non fanno parte dell'UE sono oggetto della DG I, ma attraverso il programma PHARE. Dovrà essere colmata la differenza tra le diverse linee di finanziamento, quindi Medcruise potrà iniziare il progetto di ricerca, le cui risultanze saranno adottate dall'IMO in forma di Risoluzione che potrà assumere la forza di normativa obbligatoria per tutti i porti legati all'industria crocieristica. |
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