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Le compagnie che fanno parte del gruppo britannico P&O hanno realizzato buoni risultati nel primo semestre di quest'anno.
La P&O Cruises ha incrementato il proprio giro d'affari specialmente negli Stati Uniti, dove l'utile d'esercizio è stato calcolato in 90,1 milioni di sterline, con un incremento del 25 per cento rispetto a quello dello stesso periodo dell'anno scorso, mentre la capacità è salita solamente del 2 per cento. La compagnia ha registrato buoni risultati anche nel mercato britannico.
Anche la P&O Ferries è soddisfatta dell'attività svolta nel primo semestre, nonostante l'utile sia sceso da 14,8 a 13,2 milioni di sterline.
La P&O Nedlloyd, società nella quale la P&O partecipa con il 50 per cento, ha registrato un passivo di 2 milioni di sterline, contro un attivo di 700.000 sterline nello stesso periodo del 1997. La compagnia ha rafforzato la propria posizione con l'acquisto della Blue Star Line (inforMARE del 12 febbraio), ma ha dovuto affrontare delle spese extra dovute alla crisi monetaria asiatica. P&O Nedlloyd, per non appesantire il bilancio, conduce ora una politica di economie su tutti i fronti. Attualmente sta sostituendo oltre 300 marittimi britannici e neozelandesi con marittimi filippini, per cercare di contenere i costi del personale: una decisione che ha suscitato una dura reazione da parte del sindacato della gente di mare (inforMARE del 21 agosto).
La Bulk Shipping ha registrato un passivo di 2,9 milioni di sterline.
La P&O TransEuropean ha ottenuto un attivo di 4,5 milioni di sterline (1 milione nel periodo precedente). La compagnia sta inoltre aumentando la sua quota di mercato e proseguendo nella ristrutturazione delle sue attività. |
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