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La Commissione Europea ha proposto l'estensione della proibizione delle esportazioni di rifiuti pericolosi verso le nazioni in via di sviluppo. Il provvedimento, se approvato dai governi della comunità, uniformerà le leggi nazionali alla Convenzione di Basilea del 1995, che prevede controlli sulle spedizioni di rifiuti pericolosi.
La Convenzione internazionale è stata approvata nel 1995, ma non è operativa perché è stata ratificata da un esiguo numero di nazioni. Tuttavia nelle quindici nazioni dell'UE è entrata in vigore nello scorso gennaio, e in febbraio i firmatari della Convenzione si sono accordati per proibire alle nazioni OCSE la spedizione di rifiuti pericolosi alle nazioni che non fanno parte dell'organizzazione per il loro riciclaggio o deposito.
La proposta di legge UE va oltre la Convenzione di Basilea, perché indica un maggior numero di materiali di cui vietare l'esportazione. Le nazioni della comunità europea esportano invece residui non pericolosi (plastica, carta, acciaio per riciclaggio) in Paesi in via di sviluppo come Cina, Indonesia e India.
C'è tuttavia da rilevare che la Convenzione di Basilea potrebbe avere il potere di bloccare il flusso di rifiuti pericolosi sulla direttrice Nord - Sud, ma non altrettanto avverrebbe su quella Sud - Sud, per assenza di controlli. |
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