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Colpita dalla caduta del prezzo del petrolio, che rappresenta i tre quarti dell'economia nazionale, l'Arabia Saudita corre ai ripari favorendo al massimo le attività private e privatizzando buona parte degli organismi pubblici, sperando anche di migliorare il settore dei servizi, che sconta enormi pesi amministrativi. Il governo di Ryad ha quindi progettato di privatizzare le ferrovie ed ha creato la società anonima Compagnia Saudita delle Telecomunicazioni per assumere la titolarità dei servizi telefonici e telegrafici. Saranno privatizzate anche la compagnia di navigazione aerea Saudi Arabian Airlines e il servizio postale.
Inoltre il governo di Ryad ha progettato la creazione di zone franche nei porti del Mar Rosso e del Golfo Arabico, e di collegare questi scali con servizi ferroviari.
Intanto tre imprese del Benelux si sono accordate con il gruppo sudcoreano Hyundai per la costruzione di un nuovo porto presso Port Said in Egitto. Il progetto, che ha un valore di 450 milioni di fiorini olandesi, prevede l'iniziale dragaggio di 90 milioni di metri cubi di fondale e la costruzione di un molo lungo 2300 metri. Le imprese che prendono parte all'iniziativa sono le olandesi Boskalis e Ballast Nedam e la belga Jan de Nul. |
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