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Secondo una notizia pubblicata sul settimanale "Fairplay", gli scienziati della Norwegian University of Science and Technology dopo tre anni di studi e ricerche finanziati da Shell, Total, Phillips Petroleum, Neste Petroleum, Atlantic Richfield, Amerada Hess e Aker Engineering, sono riusciti a mantenere in fase solida e in maniera stabile alla pressione ambientale del gas naturale trasformato in idrato solido alla temperatura di meno 15 gradi centigradi. Questo procedimento, secondo la rivista britannica, renderebbe obsoleto l'impiego di navi metaniere che mantengono il gas naturale in fase liquida a meno 163 gradi centigradi, procedimento né semplice né economico. La nuova tecnologia, con cui produzione e trasporto di gas divengono molto più semplici e soprattutto più economici, potrebbe mettere in dubbio le ordinazioni di metaniere che devono essere consegnate entro l'anno prossimo, e il cui valore è di 4,5 miliardi di dollari.
Contrariamente agli impianti per la liquefazione del gas che deve essere trasportato dalle metaniere, le unità di produzione dell'idrato solido di metano possono essere galleggianti e quindi collocate in vicinanza dei campi offshore. L'idrato può essere miscelato con il petrolio greggio e trasportato a terra da petroliere navetta, pompato nelle condotte insieme con il petrolio, poi separato e riportato allo stato gassoso.
Se confermato e applicato al trasporto via mare di metano, il procedimento sarebbe veramente rivoluzionario e segnerebbe la fine della flotta mondiale di metaniere.
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