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Con la partenza, il 25 aprile, della portacontainer Cape Race da Tianjin ha avuto inizio un importante servizio di linea settimanale per container tra la Cina e il Nord Europa della compagnia armatrice China Shipping Container Lines (CSCL) di Shanghai, che fa parte del gruppo China Shipping Group (CSG). Vi sono impiegate nove unità da 2800 teu. Il servizio verrà inaugurato dall'Europa con la partenza da Rotterdam il prossimo 27 maggio.
Le portacontainer effettuano questi scali: Tianjin, Qingdao, Shanghai, Hong Kong, Singapore, Rotterdam, Amburgo e Felixstowe. I container diretti ad Anversa saranno trasbordati a Rotterdam e quelli per Brema ad Amburgo.
In Asia tutti i grandi porti cinesi verranno serviti con trasbordo a Hong Kong, a Shanghai e a Qingdao, mentre i carichi provenienti dal sud-est asiatico saranno trasbordati a Singapore.
Il servizio è molto importante perché operato da un gruppo che possiede 430 navi per oltre 8 milioni di tonnellate di portata lorda e dà lavoro a 47.000 persone. Le caratteristiche del servizio e le dimensioni della compagnia fanno pensare ad una ripetizione del servizio operato dalla China Ocean Shipping Company (COSCO): sembrano esserci infatti i presupposti affinché il gruppo CSG, come la COSCO, possa passare in breve tempo al rango di megacarrier.
La compagnia è controllata dal Consiglio di Stato cinese ed è diretta da Li Ke Lin, ex leader della COSCO e notoriamente il riorganizzatore della compagnie e il creatore della COSCO Container Lines.
La CSCL è nata come holding il 1° luglio 1997, come raggruppamento di cinque società cinesi tra cui la compagnia Shanghai Hai Xing, 'gigante' del cabotaggio cinese e società controllata dallo Stato e quotata alla Borsa di Hong kong. Le altre quattro sono la Guangzhou Shipping, la Dalian Shipping e le due imprese China Shipping International Marine Technique Service Co. Ltd. e Zhong Jiao Marine Industrial Corporation. Le compagnie che effettuano cabotaggio trasportano petrolio, carbone e passeggeri lungo le coste cinesi. CSCL possiede anche oltre trenta navi portacontainer, di cui una da 1034 teu e le altre tutte di piccola portata che effettuano servizi tra porti cinesi, coreani e giapponesi.
La componente della CSCL impegnata nel cabotaggio, la Shanghai Hai Xing, venne quotata con il 43,5% del suo capitale alla Borsa di Hong Kong nel novembre 1994 ed incontrò subito il favore dei fondi di pensione americani e britannici che effettuarono massicci investimenti, ma le azioni precipitarono ad un terzo del loro valore nominale.
Ma la CSCL sembra fare proprio sul serio: le numerose compagnie armatrici impegnate nel traffico tra Asia orientale e Nord Europa, che da tempo lamentano problemi di overtonnage e che oltretutto hanno subito una sconvolgimento del traffico a causa della crisi finanziaria asiatica con accumulo di container vuoti nei porti europei, avranno di fronte certamente una altro temibile concorrente.
La COSCO è passata da 'zero container' al rango di megacarrier in meno di vent'anni, e la via imboccata dalla CSCL sembra essere quella tracciata dalla compagnia consorella. E può essere percorsa molto più rapidamente. |
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