Sale la tensione tra Olanda e Belgio, in particolare nella regione delle Fiandre, a causa della riattivazione della linea ferroviaria "Rhin d'Acier", che collega il Belgio portuale alle ricche regioni dell'entroterra tedesco (inforMARE dell'8 novembre).
Il Belgio mette sul piatto della bilancia il diritto internazionale, ricorda il trattato del 1839 e annessi che garantiscono il funzionamento della linea ferroviaria, che per un certo tratto corre in Olanda, e insiste per farvi transitare almeno una quindicina di treni il giorno. La "Rhin d'Acier" è un asse di penetrazione nel cuore d'Europa troppo importante per il porto di Anversa, come lo è la linea ferroviaria Betuwe, che collega il porto di Rotterdam con la regione della Ruhr. Sta proprio in questo dualismo la conflittualità fra le due economie, ognuna delle quali vede la "propria" linea ferroviaria al servizio del rispettivo primo porto nazionale. E mai come oggi i porti di Anversa e Rotterdam sono stati in concorrenza.
Il premier danese si trincera dietro ragioni d'impatto ambientale, argomento oggi così in auge, ed ha affermato che prima di consentire l'avvio dell'operatività della "Rhin d'Acier" sarebbe necessario effettuare uno studio sull'impatto ambientale determinato dal passaggio dei convogli. Lo studio prenderebbe due anni di tempo, periodo necessario per consentire l'operatività della Betuwe, che serve gli interessi del porto di Rotterdam.
La posizione olandese, secondo gli esperti, è giuridicamente insostenibile. Ma intanto trascorre il tempo...
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