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Dalla Torrey Canyon all'Erika, un mare di petrolio e di coste inquinate
Nonostante la Marpol e l'Oil Pollution Act, le vecchie petroliere continuano a navigare nei mari di tutto il mondo minacciando l'integrità dell'ambiente
28 dicembre 1999
Il naufragio della petroliera Erika porta sulle coste occidentali francesi, colpite in questi giorni da tempeste di vento che provocano danni materiali immensi, un vero e proprio mare di petrolio. Non vi è speranza di fermare l'avanzata della marea nera, e per molti anni le meravigliose falesie della Bretagna porteranno il segno del grave inquinamento.
In occasione di questo ennesimo disastro ambientale c'è chi chiede il blocco del trasporto marittimo del petrolio, almeno nelle modalità e con i mezzi con cui viene oggi effettuato.
Il trasporto di petrolio via mare è cominciato un secolo fa e fino agli anni sessanta non ha creato grandi problemi, anche perché le petroliere erano di modeste dimensioni e la coscienza ecologica piuttosto elastica. Era spesso accettato anche lo scarico in mare di residui oleosi del lavaggio delle cisterne, che non appariva così pericoloso. Il primo allarme scattò nel 1967 col naufragio della Torrey Canyon, poi seguirono quelli della Amoco Cadiz,della Castillo de Bellaver, della Exxon Valdez della Haven ed ora della Erika.
I primi provvedimenti sono del 1978 (Marpol Convention, che imponeva misure per rendere più sicure le cisterne tradizionali), un anno prima che i versamenti in mare di petrolio totalizzassero oltre 700.000 tonnellate (1979, anno di triste primato nella classifica dell'inquinamento marino), a causa dei naufragi dell'Atlantic Empress, della Burmah Agate e della Independentza. Ma il passo decisivo fu l'Oil Polluction Act del '90 con cui gli Usa imposero che le petroliere operanti nelle loro acque e in quelle canadesi avessero lo scafo doppio. Questa disposizione è stata poi adottata dall'IMO (International Maritime Organization).
Nella memoria collettiva rimangono impressi i naufragi e gli enormi inquinamenti causati dalla Torrey Canyon, (incagliata tra le isole Scilly e Lands End il 18 marzo 1967), della Amoco Cadiz (arenata il 16 marzo 1978 a quattro miglia da Portsall, presso Finisterre), della Exxon Valdez (naufragata in Alaska il 24 marzo 1989), della Haven (affondata davanti a Genova-Pegli) e della Braer (schiantata il 5 gennaio 1993 sugli scogli nella zona di Garth's Ness nelle Isole Shetland). Ora a questa triste lista si aggiunge la Erika.
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