Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
15:54 GMT+1
Cinque tonnellate d'amianto nella Columbus New Zealand, che deve essere demolita in India. Greenpeace protesta
Secondo l'organizzazione che opera a difesa dell'ambiente, gli operai del cantiere indiano correrebbero gravi rischi
16 gennaio 1999
L'organizzazione internazionale Greenpeace, le cui azioni in difesa dell'ambiente ricorrono quasi quotidianamente nelle cronache dei giornali, ha messo sotto accusa l'opera di demolizione di una nave portacontainer, la Columbus New Zealand di 21.000 tonnellate di stazza lorda, venduta in seguito ad un'asta internazionale dalla compagnia armatrice Hamburg Sud ad un cantiere di demolizione indiano. Secondo Greenpeace nella costruzione della nave, che è avvenuta nel 1971, sono state impiegate anche 5 tonnellate d'amianto e dei prodotti chimici nocivi alla salute. Greenpeace afferma che l'accordo di Basilea sulle merci pericolose ha reso illegale dal 1° gennaio 1998 la vendita di navi costruite con l'impiego delle sostanze proibite. La nave verrà demolita in un cantiere indiano in un sito all'aria aperta e gli operai indiani, senza alcuna protezione, rischiano secondo l'associazione ambientalista di toccare l'amianto con le mani nude.
La compagnia armatrice Hamburg Sud ha reagito all'attacco di Greenpeace replicando che la nave ha soltanto qualche "rimanenza" d'amianto, e che comunque la convenzione di Ginevra non può essere applicata alla demolizione navale. La Hamburg Sud deve tra l'altro far smantellare altre due sue navi portacontainer, la Columbus America e la Columbus Australia.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore