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La Banca Mondiale prevede una risalita dei prezzi delle merci nel 2000. La tendenza nel settore energetico legata alle decisioni dell'OPEC
Le stime prevedono un incremento del 5,6% del prezzo dei prodotti non energetici e del 10,7% di quelli petroliferi
4 febbraio 2000
Il rapporto "Global Commodity Markets" della Banca Mondiale traccia un quadro del cambiamento dei flussi di merce avvenuto nel ventesimo secolo e delinea l'andamento del mercato nei prossimi mesi, riallacciandosi alla recente analisi "Global Economic Prospects" dello stesso istituto.
La crescita della popolazione, da 1,65 a 6 miliardi di persone, accompagnata dall'incremento della produzione e dalla riduzione dei prezzi delle merci di circa due terzi in rapporto al costo degli altri beni di consumo sono tra i mutamenti che hanno caratterizzato il ventesimo secolo. L'ingresso nel nuovo millennio coincide con il minimo livello dei prezzi delle commodities del secolo, e le previsioni indicano che nel lungo termine i prezzi continueranno a calare.
Per l'immediato futuro però le stime della Banca Mondiale sono differenti. Nel 2000 il prezzo delle merci proseguirà nella crescita registrata lo scorso anno, con un incremento del 5,6% per i prodotti non energetici, che nel 1999 erano invece calati del 10,9% (diminuendo fino a luglio e poi ottenendo un +7,3% nei mesi successivi) e nel 1998 avevano segnato un -15,7%. In questo settore la crescita maggiore spetterà ai prodotti metallici con l'11,7% (nel 1999 il prezzo dei metalli e minerali era calato del 2,0%, scendendo però fino a marzo per poi salire del 22,0% nei mesi successivi), mentre quelli agricoli aumenteranno del 4,0% (nel 1999 erano calati del 13,6%, diminuendo fino a luglio e poi salendo del 5,0% nei mesi successivi).
Quest'anno ci sarà inoltre un aumento del 10,7% del prezzo dei prodotti petroliferi. Il livello rimarrà altro durante la prima parte del 2000, sulla scia del notevole aumento verificatosi lo scorso anno, quando il prezzo salì dai 10,4 dollari il barile del dicembre 1998 ai 25,1 dollari del dicembre 1999. Il vertiginoso aumento fu conseguenza soprattutto dell'accordo raggiunto tra i produttori OPEC nello scorso marzo che prevedeva una riduzione della produzione di ulteriori 1,7 milioni di barili il giorno. Nel prosieguo del 2000 è prevista invece una discesa dei prezzi, a patto però che l'OPEC decida di incrementare la produzione. Tale decisione però non sembra potrà essere presa prima del prossimo marzo, nonostante il prezzo abbia superato i 25 dollari il barile. La Banca Mondiale rileva inoltre che l'alto livello dei prezzi deprime la domanda e accentua la concorrenza di altri prodotti energetici, fattori che non incentivano ed anzi rendono più difficile la scelta dell'OPEC di innalzare la produzione. Nonostante ciò la Banca Mondiale ritiene comunque che questa decisione sarà presa e comporterà una diminuzione dei prezzi sotto i 20 dollari il barile.
La Banca Mondiale valuta inoltre possibile una crescita complessiva dell'economia del 2,9% nel 2000, contro una precedente stima del +2,4%. Questo rapido incremento potrà comportare un recupero anche sul piano dei prezzi delle merci, ma non paragonabile a quello che ebbe inizio nel 1983 e che fu accompagnato da una crescita globale dell'economia mondiale del 2,7% in quell'anno e del 4,3% nel successivo. L'aumento dei prezzi nel 2000 potrà invece essere temperato sia da una crescita dell'economia inferiore a quella stimata che da un'eventuale record produttivo nel settore agricolo.
Per quanto riguarda il settore del marittimo, la Banca Mondiale sottolinea la veloce crescita delle rate di nolo avvenuta negli ultimi mesi a seguito della ripresa delle economie asiatiche. Tale incremento potrebbe proseguire quest'anno a seguito di un consolidamento dell'economia mondiale.
Nel settore delle rinfuse secche le rate di nolo sono salite notevolmente nell'ultimo trimestre del 1999, soprattutto per le unità Capesize, a seguito della ripresa dei traffici e dell'elevato costo del bunker. Il Baltic Capesize Index è cresciuto del 60% nell'ultimo trimestre, concludendo l'anno con una crescita del 118% rispetto a fine giugno. Le rate di time charter per navi Capesize dall'Europa al Far East sono salite del 75% nel quarto trimestre del 1999, in particolare grazie all'accresciuta domanda di trasporto di materie prime verso l'Asia orientale e per la ripresa del mercato dell'acciaio. Il Panamax Index è cresciuto invece del 21%, ma ha mostrato a fine anno solo un incremento del 16% rispetto a fine giugno. L'Handy Index è salito del 12%, con un risultato a fine anno inferiore a quello di fine giugno.
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