Tra poco più di due anni, nell'estate del 2002, la città palestinese di Gaza avrà il suo porto, la cui costruzione viene finanziata dalla Francia, dall'Olanda e dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Ma è la Francia il vero motore di tutta l'iniziativa che porterà la città di Gaza, che si trova quasi al centro della famosa "striscia di Gaza" che dall'Egitto penetra nel territorio d'Israele, ad avere un contatto più "commerciale" con il mare. La costruzione del porto è prevista negli accordi di Charm el Cheikh dello scorso settembre tra Israele e Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).
Da pochi giorni, a conclusione di negoziati che si sono svolti in Francia e in Olanda, la Palestina ha firmato due contratti con il consorzio franco-olandese EGDG 2000. Il primo contratto, che ha un valore di 68,6 milioni di euro, prevede la costruzione del porto, mentre il secondo è costituito da un dono di 22,85 milioni di euro che rappresentano il contributo olandese all'opera. L'autorità palestinese contribuisce con 3 milioni di euro. Precedentemente la Francia aveva fatto un dono di quasi 20 milioni di euro e la BEI aveva concesso un prestito di 23 milioni di euro.
Attualmente l'autorità palestinese sta negoziando la sovvenzione di attrezzature per il porto con alcuni finanziatori. L'Olanda, per suo conto, si è impegnata ad assicurare per cinque anni dopo l'inaugurazione lavori di prevenzione d'insabbiamento del fondale del porto.
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