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Polemiche dei Verdi per la costruzione della seconda darsena sulla riva sinistra dello Schelda, a valle delle chiuse
Gli abitanti del villaggio di Doel, dove verranno fatti i primi lavori d'escavazione, dovranno abbandonare le loro case presumibilmente entro il 2007
8 giugno 2000
Il partito belga dei Verdi non si arrende e continua la battaglia contro i lavori che vengono condotti sulle rive dello Schelda per realizzare, a valle delle chiuse del porto di Anversa, quindi in zona soggetta ai movimenti di marea, altri container terminal. Il primo è in costruzione, mentre per il secondo, che verrà realizzato sulla riva sinistra del fiume, non si contano le polemiche perché il villaggio di Doel dovrà essere abbandonato dai suoi abitanti e distrutto.
I Verdi hanno chiesto all'attuale governo di rivedere le decisioni di quello precedente e di prendere posizione in favore dei pescatori di Doel.
Sollecitato a più riprese, il governo ha ammorbidito le precedenti decisioni e ha decretato che gli abitanti del villaggio potranno occupare le loro case finché verrà decretato un permesso di escavazione nella zona dove sorgerà la seconda darsena, il che potrebbe avvenire nel 2007. Fino a questa data gli abitanti non dovranno lasciare le loro case, anche se nel 2004 verranno emanati i primi decreti di esproprio. Naturalmente il governo ha elaborato un completo piano di assistenza sociale per gli "sfrattati" da Doel.
Ma pende anche un ricorso al Consiglio di Stato relativo alla revisione del piano di settore della riva sinistra dello Schelda. Sarebbe stato commesso infatti un errore di procedura. Se il Consiglio di Stato ne accertasse la veridicità, tutti i permessi fin qui concessi verrebbero annullati, anche i lavori relativi alla prima darsena - attualmente in corso - dovrebbero essere sospesi, e tutta la procedura dovrebbe ripartire dall'inizio. Per il porto di Anversa si tratterebbe di un'impasse negativa che ne bloccherebbe la via allo sviluppo, indispensabile per rimanere in corsa con quello dei porti concorrenti.
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