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19 luglio 2000
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Dopo aver acceso la competizione tra i porti statunitensi della parte settentrionale della costa atlantica (inforMARE dell'8 maggio 1999), conclusasi con la decisione di mantenere i propri servizi nel porto di New York / New Jersey, ora - più o meno volontariamente - la compagnia di navigazione Maersk Sealand sta innescando la stessa concorrenza tra gli scali del lembo meridionale della costa.
Il primo armamento mondiale del trasporto containerizzato sta infatti in queste settimane valutando di quale porto servirsi in quest'area per i prossimi 25 - 30 anni e il porto di Savannah stata contendendo al vicino scalo di Charleston i servizi della compagnia danese. E' necessario ricordare che attualmente il vettore danese garantisce al porto di Charlerston circa il 25% del traffico contenitori. Charleston è al quarto posto nella graduatoria dei porti container statunitensi, Savannah al nono.
La competizione tra i due scali si incentra principalmente sulla profondità dei fondali. La compagnia ha infatti in programma di utilizzare anche in quest'area navi di grandi dimensioni, che necessitano di fondali di almeno 15 -16 metri.
Il canale d'accesso al porto di Charleston è attualmente profondo 12,8 metri e lungo le banchine i fondali superano appena i 12 metri. Lo scalo ha però avviato un programma di dragaggi del valore di 159 milioni di dollari che sarà portato a termine nel 2002 dalla US Army Corps of Engineers. I lavori porteranno i fondali del canale a 14,3 metri e quelli del porto a 13,7 metri.
Anche la Georgia Ports Authority, che gestisce il porto di Savannah, sta predisponendo un piano di dragaggi del valore di 230 milioni di dollari per raggiungere i 14,6 metri di profondità. Il programma sta però incontrando l'opposizione degli ambientalisti che sostengono che gli scali del fondale del Savannah River provocheranno l'immissione nel fiume di acqua salata che danneggerà l'oasi ecologica Savannah National Wildlife Refuge nel South Carolina. Gli ambientalisti temono anche per la sorte di una specie di storione che popola le acque del fiume e per la possibile erosione delle coste della Tybee Island.
Per discutere del dragaggio del Savannah River Federal Navigation Channel, la Georgia Ports Authority ha organizzato un meeting in programma il prossimo 25 luglio a Savannah. All'incontro sono invitate tutte le parti in causa. In quell'occasione l'autorità portuale presenterà uno studio sull'impatto ambientale dei lavori di approfondimento del canale.
Alcuni ambientalisti sono convinti che l'interesse per i servizi della Maersk Sealand scatenerà una guerra a colpi di approfondimento dei fondali che non gioverà a nessuno, ma soprattutto a Savannah che - secondo gli ecologisti - potrebbe compromettere irrimediabilmente il delicato ecosistema fluviale. Anche Charleston ha però problemi di carattere ambientale: la realizzazione del Global Gateway Terminal sulla Daniel Island è fortemente osteggiata dagli ambientalisti, dalle autorità locali e dagli abitanti della zona su cui dovrà sorgere l'impianto.
La disputa potrebbe avere risvolti negativi anche sul piano commerciale. C'è infatti chi ricorda che New York / New Jersey ha mantenuto i servizi della compagnia danese dopo aver garantito investimenti in infrastrutture per 1,6 miliardi di dollari entro il 2027. L'avvio di impegnativi programmi di potenziamento degli scali potrebbe quindi arrecare un enorme danno economico al porto perdente.
Savannah si è comunque aggiudicato una prima vittoria, sottraendo a Charleston gli scali del secondo servizio transpacifico della compagnia danese. Per il porto concorrente significa una perdita di 52 scali e 25.000 teu l'anno.
B.B.
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