Oltre alla proposta d'istituire un fondo comune gli indennizzi in caso di inquinamento marino, che completi l'indennizzo coperto dal fondo creato dagli armatori e dall'IPOC Funds (inforMARE del 7 dicembre), la commissione Trasporti del Comitato francese della Camera di Commercio Internazionale (CCI), che comprende armatori, noleggiatori, caricatori, organizzatori dei trasporti e assicuratori, ha suggerito di mettere fine all'attività delle navi fuori norma.
Soluzioni realistiche in questo settore, secondo la Commissione, non possono risultare che dalla cooperazione di tutti coloro che intervengono nella catena di trasporto di prodotti petroliferi e di altri prodotti pericolosi.
Il Comitato ha esaminato le proposte della Commissione Europea per quanto si riferisce alla modifica delle Direttive (società di classificazione, controllo pubblico dei porti) e quelle tendenti ad emendare le convenzioni internazionali (regolamento 13G dell'annesso 1 della Marpol), ed ha precisato che sarebbe pericoloso modificare la regolamentazione internazionale con delle direttive europee. Si tenderebbe infatti a creare un diritto regionale e ci sarebbe il pericolo di generare confusione, incertezza e conflitti legali.
Il Comitato ha chiesto dunque che le misure proposte siano adottate dagli organismi competenti il più rapidamente possibile. Ha chiesto in particolare che vengano potenziati i controlli alle navi nei porti dell'Unione Europea, che vengano fissate le responsabilità delle società di classificazione, come del resto previsto dal progetto di direttiva della Commissione Europea, e infine di far combaciare il calendario Marpol con quello previsto dall'americano Oil Pollution Act (OPA) per l'eliminazione delle navi substandard e per l'obbligo del doppio scafo o di una struttura equivalente (regolamento 13G, annesso 1 della Marpol). |
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